Cosa pensa Stephen King delle serie TV tratte dai suoi libri

Il romanziere ha detto la sua su tutti i progetti televisivi che l'hanno riguardato, da 'It' a 'L'ombra dello scorpione', da 'Shining' a 'Under the Dome'

Scena dalla miniserie 'It' - Foto: Warner Bros. Television

Scena dalla miniserie 'It' - Foto: Warner Bros. Television

Scrittore prolifico e celebre soprattutto per le storie horror, Stephen King è uno degli autori maggiormente saccheggiati dal cinema e dalla televisione. Così Calum March, giornalista del New York Times, gli ha chiesto un parere sulle serie TV realizzate a partire da un suo romanzo o racconto: l'ha fatto perché siamo alla vigilia dell'uscita statunitense della miniserie 'The Stand', adattamento più recente di un suo libro (conosciuto in Italia come 'L'ombra dello scorpione') e in programmazione su CBS All Access dal 17 dicembre. L'arrivo in Italia di questo show è ancora da confermare, ma il parere di King è interessante anche per noi, soprattutto perché abbraccia una produzione televisiva che conosciamo. IT (1990) Miniserie in due parti che racconta la vicenda dei ragazzini, e poi degli adulti, che affrontano un male ancestrale e omicida. L'incarnazione più frequente di questo male senza forma è quella del clown Pennywise, interpretato da Tim Curry. "La serie mi è piaciuta molto", ha detto Stephen King, "e penso che Tim abbia portato in scena un fantastico Pennywise: all'epoca terrorizzò parecchi bambini". LE CREATURE DEL BUIO (1993) La storia ruota attorno alle conseguenze paranormali procurate agli abitanti di una piccola cittadina da un UFO sepolto sotto le loro case. La miniserie "non mi è piaciuta, mi è sembrata tenuta insieme alla bell'e meglio e che non sia stata capace di cogliere il senso del libro". L'OMBRA DELLO SCORPIONE (1994) L'adattamento del '94 fu scritto dallo stesso Stephen King e diretto dall'amico e frequente collaboratore Mick Garris. Non sorprende dunque che il romanziere ne conservi un ricordo positivo, soprattutto perché testimoniava una visione creativa forte e coerente: "Mick adorava il libro ed era convinto che avremmo dovuto adattarlo nel modo più fedele, e così abbiamo fatto". I LANGOLIERI (1995) La trama comincia quando la maggior parte dei passeggeri di un aeroplano scompare e i pochi rimasti atterrano in un aeroporto che ha qualcosa di strano. "Mi è piaciuta la sceneggiatura, ma non ricordo se l'ho scritta io oppure no". In realtà no: fu firmata da Tom Holland, anche regista della miniserie. THE SHINING (1997) Non è un mistero che Stephen King giudichi negativamente il film omonimo di Stanley Kubrick e l'intervista concessa al New York Times gli consente di ribadire come mai: "Ammiro Kubrick come cineasta, ma secondo me questa storia in particolare non era nelle sue corde. Non mi è piaciuto l'arco narrativo del protagonista interpretato da Jack Nickolson, perché non è un vero e proprio arco, è piuttosto una linea piatta: lui è matto sin dall'inizio e tale rimane fino alla fine". Per contro, nello show televisivo, il protagonista "dimostrava di provare amore per la propria famiglia e che è l'hotel ad avere gradualmente il sopravvento sul suo senso morale e sull'amore per i suoi". LA TEMPESTA DEL SECOLO (1999) La trama racconta di una violenta tempesta che colpisce una cittadina, portando con sé un misterioso straniero che terrorizza gli abitanti. Non è un adattamento di un lavoro di King, bensì una sua sceneggiatura originale e, stando all'autore, il vertice della sua carriera televisiva: "È assolutamente il mio show preferito e tutti hanno fatto un lavoro eccellente". ROSE RED (2002) Altra miniserie che King scrisse direttamente per la televisione, senza adattare un lavoro precedente. La storia è quella di un gruppo di persone con poteri psichici che trascorre la notte in una casa infestata: spunto narrativo formidabile, ma la produzione dovette affrontare un problema dopo l'altro e "non sono rimasto soddisfatto dal risultato finale. Non aveva la stessa forza della 'Tempesta del secolo'. Alcuni attori non erano proprio... beh, forse i problemi erano già tutti presenti nella sceneggiatura". UNDER THE DOME (2013) La trama racconta di un misterioso campo di forza che isola completamente una cittadina del Maine, lasciando ai residenti il compito di capire cosa sta succedendo e come porvi rimedio. "I primi episodi erano fantastici", ricorda King, "ma la verità era che CBS voleva un polpettone: niente di troppo impegnativo, giusto qualcosa per riempire alcune ore". Così, più la serie proseguiva "più diventava mediocre. Una cosa triste, ma che non mi diede fastidio perché smisi di guardarla presto, poiché non me ne fregava assolutamente nulla" [nell'intervista King utilizza una parolaccia, ma il senso è il medesimo]. MR. MERCEDES (2017-2019) Realizzato per l'ormai defunto canale a pagamento Audience Network, che anche quando era in vita non conobbe particolarmente successo, 'Mr. Mercedes' racconta di un detective in pensione perseguitato da un serial killer che non ha saputo assicurare alla giustizia. La serie TV "mi è piaciuta molto, ma non l'ha vista nessuno". CASTLE ROCK (2018) Non è l'adattamento di un libro di King, bensì una serie TV che mescola personaggi, temi e ambientazioni che troviamo nelle sue opere. "Le persone coinvolte nel progetto erano grandi fan dei miei libri e ho molto apprezzato il loro lavoro". Hulu però cancellò lo show dopo due stagioni, quando secondo King gli autori stavano invece trovando il giusto approccio: "Mi sarebbe piaciuto vederlo crescere ancora un po'". Leggi anche: - Dungeons and Dragons: Chris Pine protagonista del nuovo film - Com'è un'eclissi solare totale vista dallo spazio? - 6 film da (ri)vedere per ricordare John le Carré

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