Giovedì 25 Aprile 2024

Stefan Maiwald: "Ecco perché voi italiani siete un popolo felice"

Lo scrittore: "Nei Paesi scandinavi tutto funziona, gli stipendi sono alti e i treni puntuali. Ma piove di continuo, il vino è troppo caro, il buon cibo è inesistente"

Lo scrittore tedesco Stefan Maiwald

Lo scrittore tedesco Stefan Maiwald

Gli italiani sono felici. Probabilmente il popolo più felice al mondo. A dirlo è un’interessante ricerca di Stefan Maiwald, giornalista tedesco che da vent’anni ha scelto lo Stivale come patria d’adozione ed è autore di Lezioni italiane. Vivere felici studiando il Bel Paese (Leg Edizioni). Lo sguardo benevolo di un forestiero? Non proprio. Quella di Maiwald è anzitutto una guida documentata, e a tratti ironica, sulla storia e sulle bellezze di casa nostra, ma anche un allegro compagno di viaggio capace di trasformare i luoghi comuni di cui siamo ancora in parte schiavi in qualcosa di positivo. Esempio: gli italiani sono mammoni? Non è necessariamente un male, perché - spiega l’autore - alcune ricerche dimostrano che restare in famiglia comporta una serie di benefici dal punto di vista sociale. E non è forse vero che, come dimostrano numerosi studi, nonostante i tanti problemi legati alla corruzione, all’emigrazione, alla disoccupazione e a una burocrazia elefantesca gli italiani vivono in media di più rispetto ai tedeschi e agli scandinavi, che vantano uno stato efficiente e servizi all’avanguardia? Perché accade? Da qui parte Maiwald, che non di rado si sofferma sulle peculiarità che hanno reso il Belpaese una meta agognata sin dai tempi del Grand Tour (siamo nel XVIII secolo), ma senza mettersi mai in cattedra e rifuggendo dalle facili idealizzazioni.

Maiwald, siamo felici e non lo sapevamo? "Esatto. Conosco molto bene gli studi sui Paesi scandinavi: tutto funziona, gli stipendi sono alti e i treni puntuali. Ma a che prezzo? Piove di continuo, il vino è troppo caro, il buon cibo è inesistente e c’è una certa freddezza nei rapporti sociali”.

Perché ha deciso di scrivere questo libro? "L’ho scritto soprattutto per i tedeschi, che sono sempre stati affascinati dall’Italia. Il libro è diventato subito un successo, ma quando abbiamo iniziato a tradurlo ci siamo resi conto che era adatto anche ai lettori italiani. In fondo ce ne sono già troppi sui tanti problemi del Belpaese, io volevo offrire qualcosa di diverso. E una visione più ottimistica delle cose".

Cosa le piace dell’Italia e degli italiani? “Il fatto che in Italia non è importante dove vai ma con chi sei. E nonostante l’ammirevole cura per il cibo, una bella spaghettata tra amici batte ogni esperienza stellata. Guarda caso, la parola spaghettata non è traducibile in altre lingue".

C’è un luogo al quale è particolarmente affezionato? "Vivo a Grado (in Friuli Venezia Giulia, ndr), che mi piace molto, ma adoro anche il meridione. E la mia impressione è che esistano due Italie del sud. La prima, formata da Campania, Calabria e Sicilia, è vivace, esuberante, piena di energia; la Puglia è più tranquilla e rilassante”.

Qual è il segreto della felicità degli italiani? "Siamo nel 2022 e il mondo è sempre più appiattito sui gusti del mercato. Si mangia sushi ovunque, si guardano le stesse serie su Netflix. Eppure l’Italia rimane sempre l’Italia. E non è poco di questi tempi”.

Perché l’Italia è sempre l’Italia? "L’Italia è indomabile. Resiste ad ogni livellamento culturale perché storicamente è il Paese dei campanili e delle cento città. Anche per questo è così diversa e incredibilmente variegata. Uno svantaggio? In molti casi è un arricchimento".

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