Giovedì 18 Aprile 2024

Spie e ricatti, la politica con altri mezzi

Giovanni

Morandi

Cambiano i tempi ma le storie sono sempre le solite, e i metodi pure, soprattutto quando si parla di spie e di spie di Mosca. Il gioco è sempre quello, il ricatto, il discredito, il delitto, l’incidente stradale o aereo. Che poi il politico da eliminare sia di sinistra o di destra non conta, contano gli ordini ricevuti. E per chi fruga nella vita degli altri un tempo il mezzo più usato era la foto ora il video, non necessariamente compromettente, basta sia imbarazzante. Al resto ci pensa la maldicenza che seguirà. La diffamazione è un venticello... È quel che è successo alla premier finlandese Sanna Marin, colpevole di aver trascorso una serata in allegria. Quanto basta per mandare un avvertimento. La sua colpa? Voler entrare nella Nato.

Doveva invece essere un delitto l’incidente mortale che accadde a Enrico Berlinguer il 5 ottobre 1973 mentre stava andando all’aeroporto di Sofia per tornare in Italia. L’auto fu travolta da un camion militare carico di pietre e morirono due passeggeri, Berlinguer si salvò per miracolo. Un episodio rimasto segreto, il segretario del partito che voleva l’eurocomunismo e l’adesione alla Nato ne parlò solo alla moglie: "Loro hanno trovato il modo di darmi una bella botta". Chi fossero loro non è difficile da capire. Per tornare a Roma Berlinguer rifiutò di salire su un aereo bulgaro e, tramite l’intervento dell’ambasciata d’Italia, gli mandarono un aereo con cui rientrò sano e salvo.

I due episodi sono solo apparentemente diversi, la Marin dovrà guardarsi le spalle e fare attenzione agli infiltrati nel partito e tra gli amici. Dopo quella volta Berlinguer non tornò mai più in Bulgaria.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro