Domenica 15 Giugno 2025
ANDREA SPINELLI
Spettacoli

La luce di Vasco: "Il mondo è pieno di odio. Noi celebriamo la vita"

A Torino davanti a 36mila spettatori il debutto del tour negli stadi. L’urlo del Kom: "La pace è qualcosa che dobbiamo cercare dentro di noi"

Vasco Rossi, 73 anni. Dopo Torino, sarà a Firenze (5 e 6 giugno) e Bologna (11 e 12)

Vasco Rossi, 73 anni. Dopo Torino, sarà a Firenze (5 e 6 giugno) e Bologna (11 e 12)

Roma, 1 giugno 2025 – In missione per conto di Dio come i fratelli Blues, pure Vasco Rossi dice di aver visto la luce. Quella sui volti dei trentaseimila che ieri sera hanno riempito lo Stadio Olimpico Grande Torino (stasera si replica) per il varo ufficiale del tour atteso – fra le altre date – anche alla Visarno Arena di Firenze il 5 e 6 giugno e allo stadio “Renato Dall’Ara” di Bologna l’11 e 12.

"Di fronte all’odio, alla violenza, ai valori rovesciati del mondo, noi celebriamo la vita e questo è un concerto di luce" spiegava lui prima di salire sul palco per completare il concetto dando fuoco alle polveri, una volta in scena, con Vita spericolata, il suo più forte inno alla vita "ma anche il più frainteso dai benpensanti".

"La vita spericolata di cui parlo nella canzone – dice Vasco – non è quella che porta all’autodistruzione, ma quella vissuta veramente, intensamente, con coraggio, con amore. Uno si si accolla dei rischi mica perché vuol morire, ma perché vuol vivere fino in fondo. Ecco, 43 anni dopo, posso dire finalmente di essere una vita spericolata".

È in questa abbacinante visione dell’esistenza da “summer of love” che va inquadrato il repertorio, vera novità dello show, visto che la cattedrale di luce alta come un palazzo di cinque piani, in cui un filamento di Dna sembra voler unire attori e spettatori, è un’evoluzione di quelle portate al “Sun tour“ negli ultimi anni. Rispetto alla scaletta dello scorso anno entrano diciotto canzoni e ne escono altrettante.

Cose degli anni Duemila come Sono innocente ma…, Manifesto futurista della nuova umanità, Siamo qui, Quante volte, Vivere non è facile, Buoni o cattivi, E adesso che tocca a me, Se ti potessi dire, ma anche recuperi del repertorio storico come Vivere o Mi si escludeva, oltre a quelle Valium, Ed il tempo crea eroi che rappresentano un po’ la sorpresa di quest’anno. "Non mi sembra mica di meritarlo tutto questo amore, tutto questo affetto" ammette lui davanti alla rovente gratitudine del suo popolo. "Nelle canzoni c’è tutto quel che penso e da che parte sto si capisce benissimo dai testi".

La pace, ad esempio. "La pace è qualcosa che dobbiamo cercare dentro di noi. Ci sono odii che vengono fomentati. Sembra che le cose più importanti ormai siano il potere, il profitto, la violenza, mentre l’importanza della vita è sempre meno considerata".

Inamovibili una decina di momenti fra cui C’è chi dice no, Rewind, Sally e su su fino a Siamo solo noi, Canzone e Albachiara.

Gli spari sopra Vasco la dedica a "tutti i farabutti che governano questo mondo", con la scritta “Fuck The War“ proiettata sul maxi schermo. "Ogni tanto mi domando: ma ce ne sarà qualcuno che non è così?" dice Vasco. "E la risposta è no".