Mercoledì 24 Aprile 2024

Elena Di Cioccio oggi: carriera, malattia, vita privata

Nel monologo a ‘Le Iene’ e nel libro ‘Cattivo Sangue’ l’artista si è raccontata senza filtri, dalla diagnosi di sieropositività ai rapporti tossici fino al suicidio della madre.

Crediti Ansa: Elena Di Cioccio durante la presentazione del programma 'Stracult'

Crediti Ansa: Elena Di Cioccio durante la presentazione del programma 'Stracult'

Elena Di Cioccio è un’attrice e conduttrice milanese, classe 1974. È figlia del musicista Franz Di Cioccio, cantante e batterista della PFM, e dell’agente e manager Anita Ferrari, scomparsa nel 2016. Ha una sorella, Cinzia, insegnante certificata di una disciplina che si chiama tribal bellydance.  

Elena Di Cioccio: gli inizi

Elena Di Cioccio, durante l’adolescenza, aveva cominciato a esibirsi come cantante rock e aveva fatto parte di diversi gruppi, tra cui la band tributo ai Kiss, dove interpretava Paul Stanley. Per diverso tempo, di giorno si occupava dell’organizzazione di eventi musicali dal vivo, mentre di notte saliva sul palco. Nel frattempo studiava canto, doppiaggio, recitazione.  

Elena Di Cioccio: radio e tv

Per anni Elena Di Cioccio ha lavorato come speaker per radio come Rds e Radio Deejay, è stata veejay su All Music. Il grande pubblico l’ha conosciuta come inviata de ‘Le Iene’ dal 2006 al 2010. Sono seguite per lei altre trasmissioni di successo come ‘Stracult’ e ‘Scorie’ su Rai 2, ‘La Malaeducaxxxion’ su La7D, ‘Wanted’ su Rai 5 e ‘Domani smetto’ su Sky. Il suo debutto al cinema è avvenuto nel 2010 come protagonista nel film ‘Nauta’ di Guido Pappadà. Nel 2011 ha recitato ne ‘L’industriale’ di Giuliano Montaldo, poi ne ‘L’ultima ruota del carro’ di Giovanni Veronesi. Nel 2014, per il regista Davide Minnella, è stata protagonista femminile del docu-film ‘Ci Vorrebbe un Miracolo’, che ha ricevuto diversi riconoscimenti. Ha recitato anche in ‘Poli Opposti’ di Max Croci.  

Elena Di Cioccio: teatro e fiction

A teatro ha lavorato in ‘Addio al nubilato’ di Francesco Apolloni, ‘Ritorno al presente’ e ‘Un piccolo gioco senza conseguenze’ di Augusto Fornari e di ‘White Rabbit Red Rabbit’ di Nassim Soleimanpour. È stata tra i concorrenti di ‘Tale e quale show’ e ha partecipato al primo ‘Celebrity Master Chef Italia’, vinto da Roberta Capua. Di Cioccio si è classificata al quinto posto. Ha recitato nelle fiction televisive ‘Squadra Mobile 1’ e ‘Squadra Mobile 2’. Il suo personaggio era quello dell’ispettore Roberta Cruciani.  

Elena Di Cioccio: ultimi film e programmi

A gennaio 2019 Elena Di Cioccio ha condotto ‘Cinepop’ su Sky cinema 1. Successivamente ha ripreso a recitare, da ‘Il cacio con le pere’ di Luca Calvani a ’40 and Climbing – Quarantenni in salita’ di Bindu De Stoppani e ‘Nudes – La Serie’ disponibile su Rai Play, diretto da Laura Luchetti. Negli ultimi anni è stata nel cast di ‘Piove e ‘Quando’ di Walter Veltroni. Ha condotto in radio ‘Numeri Due’ su Rai Radio Due (si trova anche sul canale 202 del digitale terrestre).  

Elena Di Cioccio: il monologo a ‘Le Iene’

A fine marzo 2023, poco prima che uscisse il suo primo libro – di cui parleremo nei prossimi paragrafi – Elena Di Cioccio è tornata alle ‘Iene’, questa volta in un ruolo molto speciale. Ha infatti tenuto un monologo toccante che ha commosso molti spettatori e utenti sui social. La Di Cioccio ha rivelato pubblicamente per la prima volta che da 21 anni è sieropositiva e ha spiegato come è cominciato tutto e come ha vissuto questo segreto come un peso per tanto tempo. Elena Di Cioccio aveva 28 anni quando la diagnosi di sieropositività le è caduta addosso stravolgendole completamente l’esistenza.  

Elena Di Cioccio: la rivelazione sull’Hiv

In principio l’attrice e conduttrice milanese ha temuto di morire, poi di fare del male a qualcun altro. Per molto tempo Elena Di Cioccio ha vissuto la malattia come una colpa, sentendosi sporca e difettosa, con la paura di venire derisa e offesa, messa all’angolo per i pregiudizi che ancora esistono rispetto a questo tema. Quindi, per difesa, per molto tempo ha nascosto la malattia e è andata avanti conducendo una doppia vita, una sotto i riflettori, nel mondo dello spettacolo, e una nel buio, all’insegna della depressione e della distruzione. Poi, però, è prevalsa la necessità di fare pace con quella parte di sé e di accettarsi. Oggi è orgogliosa di essere tante cose, tra cui anche la malattia, e non si vergogna più. Ora è negativizzata e quindi non può recare danno al prossimo, come temeva inizialmente. Chi ancora è schiavo di certi pregiudizi, è rimasto agli anni in cui le persone sieropositive venivano etichettate e stigmatizzate “con l’alone viola”, come mostrava una nota pubblicità sociale di trent’anni fa e che oggi dovrebbe essere superata. Chi non dispone delle corrette informazioni in materia e non è interessato a saperne di più, spinto dalla paura, ha un unico vero nemico, l’ignoranza: così Elena ha concluso il suo monologo a ‘Le Iene’.  

Elena Di Cioccio: ‘Cattivo sangue’

Ad aprile 2023 è uscito in libreria e sulle principali piattaforme ‘Cattivo Sangue’, il primo libro di Elena Di Cioccio pubblicato da Vallardi editore. Un’autobiografia emozionante, che ripercorre la storia privata, oltre che professionale, dell’autrice che si racconta in prima persona. Il referto imprevisto di sieropositività è arrivato in un momento in cui Elena, dopo tanta gavetta e una famiglia impegnativa alle spalle, era sulla strada del successo. Ma la diagnosi ha mandato all’aria i suoi sogni. Da lì sono cominciati periodi bui all’insegna di relazioni tossiche, violenze fisiche e abuso di sostanze. Ma, toccato il fondo, è partita la risalita. Elena Di Cioccio ha voluto tornare libera e per far questo ha deciso di liberarsi del suo pesante segreto rivelando la malattia stigmatizzante, fantasmi e demoni interiori.

Elena Di Cioccio: il suicidio della madre Anita

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Elena Di Cioccio, parlando del libro ‘Cattivo Sangue’ e di ciò che l’ha spinta a scriverlo, ha dichiarato che oggi, dopo molti anni trascorsi tra paura e rabbia, oggi non si sente più in difetto e non vuole nascondersi più. Quando finora le capitava di incontrare le persone, si domandava sempre se, come, quando affrontare il discorso della sieropositività. Ora potrà darlo come dato di fatto, definitivamente. Grazie alla medicina, è una paziente cronicizzata e non può contagiare nessuno. Per lei il fatto di non dover più stare sempre allerta rappresenta un grosso sollievo. Nel libro Elena Di Cioccio parla anche della madre Anita, che si è tolta la vita nel 2016 dopo un precedente tentativo di suicidio e ricoveri TSO (trattamento sanitario obbligatorio). In tempi recenti Elena aveva dedicato alla madre una foto e un post sui social scrivendo che era un mosaico, una donna fatta di tantissime cose, spesso molto diverse tra loro. Era indomita e fragile allo stesso tempo. Era una leonessa – ha scritto Elena – dolce e terribile nella stessa misura, ma in famiglia l’amavano così com’era.

 

Immagine: Crediti Ansa  

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