I viaggi nello spazio risvegliano i virus dal sonno

Astronauti della ISS alle prese con gli Herpesvirus. Ma il problema sarà il viaggio su Marte

Pericolo virus nello spazio

Pericolo virus nello spazio

I viaggi nello spazio potrebbero avere un effetto inaspettato: risvegliare "dal sonno" i virus nascosti nell'organismo uma no. L'ipotesi è avvalorata dai risultati di un recente studio condotto dalla NASA, secondo cui negli astronauti in missione sulla ISS si riscontra un elevato tasso di riattivazione degli Herpesvirus dormienti. IL VIRUS CHE C'È, MA NON SI NOTA Gli Herpesvirus sono noti per la loro capacità di parassitare il corpo umano in modo latente. Questo significa che dopo l'infezione primaria non vengono mai debellati del tutt o, ma rimangono nascosti nell'ospite senza dare vita ad alcun sintomo. Il risveglio dell'attività virale può avvenire anche a distanza di anni, stimolato di solito da cambiamenti ambientali, stress o altre malattie. HERPESVIRUS "SPAZIALE" Il team di scienziati del Lyndon B. Johnson Space Center della NASA ha confrontato campioni di saliva, sangue e urina forniti dai membri degli equipaggi prima, durante e dopo una missione spaziale. Le analisi hanno evidenziato la presenza di un qualche tipo di Herpesvirus nel 53% degli astronauti rimasti in volo per breve tempo (tra i 10 e i 16 giorni). La percentuale è salita al 61% tra coloro che hanno passato almeno 180 giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Su un totale di oltre 110 casi, solo in sei occasioni si sono tuttavia manifestati dei veri e propri sintomi. Nel complesso sono stati identificati quattro degli otto virus dell'herpes che infettano comunemente l'uomo, tra cui quelli responsabile dell'herpes labiale, dell'herpes genitale, della varicella e del fuoco di Sant'Antonio. Alcuni ceppi hanno inoltre continuato a proliferare per 30 giorni dopo il ritorno sulla Terra dei cosmonauti, minacciando di contagiare soprattutto gli individui immunodepressi. IL MESTRIERE STRESSANTE DELL'ASTRONAUTA La NASA spiega questi risultati sottolineando che gli astronauti devono sopportare microgravità e radiazioni cosmiche, ma anche fare i conti con i disagi emotivi causati da solitudine e spazi ristretti. In queste condizioni, si verifica una massiccia produzione di cortisolo e adrenalina, ormoni dello stress che in qualità di immunosoppressori favoriscono il risveglio degli Herpesvirus. Gli autori temono che il problema riguardi anche altri tipi di virus dormienti, che potrebbero trovare terreno fertile di fronte a un sistema immunitario molto indebolito. I tassi di riattivazione sembrano inoltre aumentare con il passare del tempo, cosa che complica i piani in vista un lungo viaggio verso Marte. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Microbiology.
è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro