Sono un pirata, sono un fotografo: la grinta di Ron

Picchiato da Brando, ossessionato da Jackie: la mostra “Paparazzo Superstar“ rende omaggio a Galella, sguardo indiscreto del jet set Usa

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di Stefano Marchetti

Marlon Brando gli sferrò un pugno che gli spaccò la mascella e cinque denti (ma poi dovette pagargli un risarcimento di quarantamila dollari), i bodyguard di Richard Burton lo presero a botte e lo spedirono in galera per una notte in Messico, Jackie Kennedy gli fece causa due volte, eppure i suoi ritratti più “veri“ li ha realizzati proprio lui. Andy Warhol lo adorava, Steve McQueen e Paul Newman sono stati fra i suoi soggetti più ammirati. Ron Galella era il "Paparazzo extraordinaire", anzi "il Padrino dei paparazzi americani", come lo hanno definito i magazine. Dagli anni ‘60 è stato il narratore fedele e senza fronzoli del jet set americano (e non solo) e dei suoi protagonisti: un “mastino“, certo, capace di appostarsi per ore o di infiltrarsi nei party più glamour pur di conquistare lo scatto esclusivo che i rotocalchi si sarebbero contesi, ma anche il testimone di un’epoca.

Scomparso a 91 anni lo scorso aprile, Ron ha lasciato un archivio di tre milioni e mezzo di scatti su pellicola, raccolti in centinaia di scatole nella sua casa museo nel New Jersey: da questo immenso materiale sono state selezionate 180 immagini per la mostra sul Paparazzo Superstar, dal 7 ottobre fino al 29 gennaio 2023 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso). "Ron Galella è stato veramente il principe della fotografia di costume – sottolinea Alberto Damian, suo agente italiano e curatore della mostra –. Alla sua grinta e alla sua determinazione ha unito una formidabile capacità tecnica. Si occupava di tutto, dalle relazioni riservate per “pescare“ il personaggio di turno fino alle stampe in camera oscura".

Nato nel Bronx, Galella aveva sangue italiano: suo padre era originario di Muro Lucano in Basilicata. La sua carriera di paparazzo iniziò nel 1965, proprio con Sophia Loren a occhi spalancati alla prima del Dottor Zivago, incantata dallo sguardo di Omar Sharif, ed è proseguita per anni. Non gli è sfuggito praticamente nessuno e anche al Met Gala, vetrina di eccentrici e soliti noti, aveva il posto fisso. La mostra ci propone una carrellata di celebrità, dive e divi del cinema, star della musica britannica e statunitense, e una sezione sugli italiani, Federico Fellini ritratto a Cinecittà, Bernardo Bertolucci alla notte degli Oscar, Monica Bellucci, Luciano Pavarotti, Anna Magnani, gli stilisti Valentino e Versace.

"Col tempo ho capito che i segreti del mio successo sono stati la mia spontaneità e l’aver seguito il mio istinto. Aggiungiamoci un pizzico di audacia, di arroganza e di umorismo – ha scritto lo stesso Galella nell’introduzione al libro (pubblicato da Sime Books) con le sue 100 foto iconiche –. Le mie interazioni con i miei soggetti hanno aperto la strada a qualcosa che non avrei mai potuto immaginare, nel fotogiornalismo d’intrattenimento".

Il soggetto più amato da Ron, anzi la sua ossessione, è stata Jackie O. L’ha fotografata ovunque e lo scatto del secolo è quello realizzato il 7 ottobre 1971 in Madison Avenue a New York: vestita in modo semplice, senza trucco, l’ex First Lady sta attraversando la strada e il vento le scompiglia i capelli. Questa immagine ha fatto il giro del mondo, acquisita anche da grandi musei: "Windblown Jackie è la mia Gioconda", amava ripetere Galella. Già due anni prima in Central Park il paparazzo aveva “intercettato“ Jackie con il figlio John jr e lei aveva dato un ordine secco agli agenti che la scortavano: "Smash his camera!", ovvero "Spaccategli la macchina!". Fu denunciato per molestie, ma in tribunale la vinse lui. E non si diede mai per vinto. Come quando, dopo l’incidente con Marlon Brando, si ripresentò dall’attore, ben protetto da un casco da football americano. "Non mollava mai", ricorda Damian.

Oggi, in questa epoca social dove la privacy è come l’araba fenice, forse qualcuno lo chiamerebbe stalker. Tuttavia, se alcuni personaggi sono divenuti ancora più famosi è proprio grazie alle sue foto: nel mondo vip – si sa – più compari e più “sei“.

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