"Sono il Corsaro Jovanotti: è qui la festa"

Voglia di divertirsi e un pizzico di follia: al via il colossale “Jova Beach Party“. Sul palco con Lorenzo ieri a Lignano anche Morandi e Pezzali

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di Andrea Spinelli

"Siamo degli esploratori, siamo dei pazzi… una cosa così non accade in nessuna parte del mondo" dice Jovanotti, che per lanciare il suo nuovo tour balneare ha scelto ieri la stessa spiaggia e lo stesso format del Jova Beach Party di tre anni fa. Oggi mentre scatena il pubblico di Lignano appare come un po’ come un corsaro, evocato da un palco che, con tanto di vele, sembra una nave pirata lanciata contro le tempeste di quella pandemia che ci ha cambiato (in peggio) un po’ tutti. Jovanotti corsaro, ma anche capitano Bernard Fokke della leggenda dell’Olandese Volante, il vascello fantasma condannato a sfidare onde e procelle fino al giorno del giudizio.

Perché è un’autentica sfida animata dalla “follia visionaria”, questa nuova impresa che l’8 e 9 luglio lo sbarca a Marina di Ravenna (9 sold out), il 5 e 6 agosto a Fermo, il 2 e 3 settembre a Viareggio (3 sold out) con gran finale il 10 all’aeroporto milanese di Bresso. Impresa gravata dagli strascichi della pandemia e dall’impennata dei costi del lavoro e delle materie prime indotti dalla guerra. "Fino a metà giugno non eravamo neppure sicuri di partire, per la penuria di personale specializzato di cui soffre il mondo della musica in questo momento" ammetteva Lorenzo prima si salire sul grande palco dominato da enormi riproduzioni di un’ancora, di una sfera stroboscopica, di un cuore, e dell’idolo votivo presente sulla copertina dell’ultimo ep Mediterraneo che compongono la scritta “J-O-V-A”.

Una maratona-Festival su tre palchi di oltre dieci ore che nella sua parte serale si apre sullo schermo con immagini dell’impresa olimpica di Gianmarco Tamberi per riportare sulla terra, anzi a mezz’aria, quel balzo che nel tour precedente Gianluca Parmitano aveva evocato dalla stazione spaziale. Con tanto di 150 artisti di 30 nazionalità diverse coinvolti in questi 21 spettacoli da un capo all’altro d’Italia.

"Proprio domani cadono i quarant’anni della mia prima serata da dj in una discoteca di Cortona e quindi della sera in cui ho avuto per la prima volta la sensazione precisa e indefinibile che quello fosse il mio posto" dice Lorenzo. Quella consolle divenuta il centro di gravità (permanente) della sua vita a cui pure in questo show 2022 dedica un ruolo-cardine col supporto di una band rotta a qualsiasi esperienza in cui trovano posto ancora una volta Saturnino al basso e Riccardo Onori alla chitarra.

Fra gli ospiti della prima a Lignano (stasera si replica), pure Salmo e Benny Benassi. Proprio assieme a Benassi il ragazzo fortunato ha offerto in anteprima un assaggio di Yalla Yalla, realizzato con due superstar della consolle come David Guetta e lui stesso, che ritroveremo nel suo nuovo ep in uscita venerdì nell’attesa di andare a comporre prima di Natale il tanto anticipato Disco del sole. "L’idea è quella di fare solo delle hit, i pezzi della festa. Il mio Festivalbar. E proprio per dare quest’idea dell’happening cantato e ballato ho voluto con me Max Pezzali per cantarci assieme Sei un mito, Hanno ucciso l’Uomo Ragno e Gli anni". Il 15 e 16 luglio Pezzali affronta per la prima volta il popolo di San Siro e chissà che Lorenzo non gli restituisca la cortesia. "Max ha cantato per la prima volta in un mio spettacolo" ricorda. "Era l’89 e conducevo in tv 1-2-3 Jovanotti, lui e Mauro Repetto si facevano chiamare ancora I Pop. Un anno dopo mi mandarono il demo di Hanno ucciso l’Uomo Ragno, ma rimasi perplesso. Lo dissi a Claudio (Cecchetto, ndr) e lui rispose che mi sbagliavo: “io a questi gli faccio vendere un milione di copie“. Aveva ragione".

Clamorosa ieri sera pure l’accoglienza di Gianni Morandi, con cui Jova ha cantato Apri tutte le porte, oltre ad un medley de L’allegria, Fatti mandare dalla mamma, C’era un ragazzo. "Il 15 luglio arriva in radio la nostra terza collaborazione" anticipa. "Il pezzo s’intitola La ola e l’avevo scritto per me. Siccome però è molto romantico, molto melodico e molto estivo, anche se con un po’ di malinconia, ho pensato che potesse andare bene per lui. Finora, infatti, non avevamo fatto assieme pezzi romantici ballabili. Un Morandi così non s’è mai sentito". Morandi definisce La ola una "bachata romagnola". "Mi piace il clima del Jova Beach Party che mi ricorda quello del Cantagiro del ’64 e, se Lorenzo vuole, sono pronto a raggiungerlo in tutte le tappe" assicura l’eterno ragazzo.

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