Mercoledì 24 Aprile 2024

Lanciata la sonda Juice, partita la missione verso Giove e le sue lune

Il viaggio durerà otto anni. L’obiettivo è lo studio delle lune ghiacciate dotate di oceani di acqua per capire se possa esserci o esserci stata in passato vita sul sistema gioviano

Roma, 14 aprile 2023 – Partita la missione di Juice, la sonda diretta verso Giove e le sue lune Europa, Ganimede e Callisto, che sotto la superficie ghiacciata nascondono oceani che potrebbero ospitare la vita. Il lancio di Juice è avvenuto oggi alle 14.14 con un Ariane 5 dalla base europea di Kourou (Guyana Francese). Il viaggio per raggiungere il gigante gassoso – distante oltre 600 milioni di chilometri dalla Terra – durerà otto anni

Il lancio del razzo Ariane 5 con la sonda Juice dalla base europea di Kourou (Ansa)
Il lancio del razzo Ariane 5 con la sonda Juice dalla base europea di Kourou (Ansa)

La missione di Juice

Dopo il suo arrivo (previsto nel luglio 2031) la sonda trascorrerà molti mesi intorno a Giove completando sorvoli ravvicinati di Europa, Ganimede e Callisto. In particolare effettuerà un tour orbitale di Ganimede: la più grande delle tre lune, ed unica del Sistema solare ad avere un proprio campo magnetico, è considerata quasi un nano-pianeta con caratteristiche molto particolari come la presenza di una sottile atmosfera ricca di ossigeno, oceani sotterranei che potrebbero potenzialmente ospitare forme di vita.

La missione scientifica di Juice inizierà 6 mesi prima dell'arrivo a Giove e l'Esa si aspetta che le prime immagini interessanti potranno arrivare nel febbraio 2032 dopo il primo flyby di Ganimede e il primo passaggio ravvicinato al pianeta. L’obiettivo della missione – che ha una durata nominale di 4 anni ed è stata selezionata nel 2012 come prima missione di classe Large del programma Cosmic Vision – è lo studio delle lune ghiacciate dotate di oceani di acqua per capire se possa esserci o esserci stata in passato vita sul sistema gioviano. La comunità scientifica si aspetta importanti informazioni sul sistema gioviano per poter formulare teorie sempre più precise riguardo alle condizioni di formazione dei pianeti e delle loro lune, e per lo studio di ambienti in grado di ospitare la vita.

La partecipazione italiana

Nella missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) l'Italia ha un ruolo di primo piano con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), università, enti pubblici di ricerca e industria. Sono italiani sia un terzo degli strumenti destinati a studiare da vicino mondi così lontani, sia i pannelli solari di Juice, i più grandi mai andati nello spazio.

A bordo di Juice anche un omaggio a Galileo Galilei che, per primo, nel 1610 osservò con un telescopio Giove e le sue quattro lune più grandi (Io, Europa, Ganimede e Callisto) notando che questi quattro piccoli corpi, da allora noti come "satelliti galileiani", cambiavano posizione notte dopo notte. Più di 400 anni dopo un veicolo spaziale sorvolerà le lune di Giove in cerca di risposte sulla formazione dei pianeti e sul Sistema solare, portando con sé idealmente lo scienziato che per primo le osservò: sulla sonda è stata infatti collocata una placca con alcune immagini dalla copia del ‘Sidereus Nuncius’ – il volume in cui Galileo pubblicò le sue osservazioni – messa a disposizione dall’Inaf.

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