Giovedì 25 Aprile 2024

Sogni di rivoluzione e anni di piombo La parabola delle Br

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“La rivoluzione era alle porte, il resto non importava”. Lui si chiama Boscolo, Alberto Boscolo. Ha vent’anni. Viene da una “normale” famiglia della borghesia (piccola? media?) milanese. Si impegna nell’allora sinistra extraparlamentare, polemica con Pci e Psi e coi sindacati “ufficiali”. Ma anche nel Movimento gli par di sentire parole vuote. E quindi, dopo la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969), cambia registro. Radicalmente. Aderisce alle Brigate Rosse, è tra i membri fondatori: primi incendi alle macchine, prime rapine, primo rapimento (Idalgo Macchiarini, dirigente Sit-Siemens). Abbandona la famiglia. Gli amici. Conta solo la rivoluzione. Ma il precipizio è vicino e Alberto deve affrontare la sua coscienza. Lui, che voleva cambiare viene preso da un delirio narcisistico. Molto piccolo-borghese. Sino all’esito finale. Alberto, una storia in bianco e nero. Dove, chissà, la vera protagonista è Milano, una Milano scomparsa. E lontana, lontana nel tempo. Per fortuna.

Ghid

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