Sabato 20 Aprile 2024

Gli snack sono più buoni se rispettano l’ambiente, parola di consumatori

Il report “State of Snacking 2022” evidenzia un’attenzione per la qualità dei prodotti, ma anche e soprattutto per la loro sostenibilità

Gli snack piacciono di più se sono prodotti sostenibili

Gli snack piacciono di più se sono prodotti sostenibili

Gli snack trovano sempre più spazio nella dieta e sempre più spesso diventano l'alternativa a uno dei tre pasti principali: è quanto emerge da State of Snacking 2022, report sul consumo degli snack promosso per il quarto anno consecutivo dal gruppo alimentare Mondelez International con il coinvolgimento di migliaia di consumatori di 12 diversi Paesi. Una scelta attenta alla qualità come all’ambiente Sviluppato in collaborazione con The Harris Poll, il rapporto rivela innanzitutto che gli snack sono ormai un punto fermo dell’alimentazione quotidiana, con il 71% dei consumatori che li mangia almeno due volte al giorno e un 55% degli interpellati che dichiara di sostituire con frequenza colazione, pranzo o cena con uno snack. Anche se la motivazione principale nella scelta di uno snack rimane quella di premiarsi (78% del campione) o comunque di avere un senso di comfort (77%), emerge comunque un’attenzione crescente anche per la corretta alimentazione, con il 68% degli intervistati che controlla le etichette nutrizionali al momento dell’acquisto. Quella dello snack è quindi sempre più una scelta attenta e consapevole, anche e soprattutto in termini di sostenibilità ambientale: la riduzione degli sprechi viene infatti indicata come una priorità assoluta dai partecipanti al sondaggio, con 7 consumatori su 10 che dichiarano di privilegiare gli snack con meno imballaggi e il 72% attento anche al riciclaggio delle confezioni. Disposti a pagare per la sostenibilità ambientale L’attenzione dei consumatori per il rispetto ambientale nella scelta degli snack è confermata anche dal punto di vista economico: il 63% dei consumatori concorda sul fatto che gli snack con un maggiore impatto ambientale dovrebbero costare di più, soprattutto i millennials (70%) e la generazione Z (69%).

Inoltre, il 64% afferma di essere disposto a pagare di più per snack più rispettosi dell'ambiente, mentre il 65% lo farebbe altrettanto volentieri per snack realizzati con ingredienti approvvigionati in maniera etica.

 

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