Siamo tutti coneglianesi

Giovanni

Morandi

Al mercato delle multe – oltre 200mila al giorno in Italia – manca lei, la Lancia Fulvia del signor Angelo Fregolent, edicolante in pensione di Conegliano veneto. Credevamo che questa cittadina, che non offre particolari attrazioni salvo il vino, fosse il paradiso del prosecco e degli elettrodomestici di una nota industria locale e invece scopriamo che lo è anche degli automobilisti. Il sogno di tutti coloro per i quali trovare un parcheggio costituisce un azzardo quotidiano e quasi sempre il motivo di implacabili multe per divieto di sosta. A Conegliano il signor Angelo una mattina di 47 anni fa decise di parcheggiare in modo definitivo la sua auto in via Zamboni e da allora non l’ha più spostata ma soprattutto nessuno l’ha portata via, nessuno l’ha rubata, nessuno l’ha multata per superati limiti dell’ orario di sosta. Così da quasi mezzo secolo è lì, con le gomme sgonfiate, la carrozzeria un po’ opaca, ma i suoi anni li porta bene, anche se il tempo non fa sconti a nessuno.

Ora i vigili vorrebbero spostarla ma tutti si sono raccomandati di non farlo, di lasciarla dov’è, compreso il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo cui ci sono turisti che vengono a Conegliano solo per vedere quell’auto altroché che fontana del Nettuno o il Duomo o il Castello: "È la Lancia Fulvia che vogliono vedere". Così è la vita. Uno si impegna tanto per riuscire, poi si accorge che basta molto meno per emergere. Il confronto con Kennedy, che davanti al Muro disse: "Ich bin ein berliner", sarà forse un po’ azzardato, ma in effetti tutti noi perseguitati dalle multe, davanti alla Fulvia immacolata, vorremmo essere coneglianesi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro