Venerdì 19 Aprile 2024

'Watchmen', Damon Lindelof spiega la sua serie tv in una lettera ai fan

L'autore di 'Lost' e 'Prometheus' lavora al sequel televisivo del fumetto di Alan Moore: non sarà un adattamento diretto, ma una storia inedita

Un dettaglio del fumetto – Foto: DC Comics

Un dettaglio del fumetto – Foto: DC Comics

New York, 23 maggio 2018 -Il canale televisivo HBO che già ospita serie tv del calibro di 'Game of Thrones' e 'Westworld', ha in canna un altro show destinato a fare molto rumore. Si tratta di quello ispirato a 'Watchmen' (capolavoro a fumetti di Alan Moore) e scritto dallo sceneggiatore Damon Lindelof, conosciuto al grande pubblico soprattutto grazie al lavoro svolto per la serie tv 'Lost' per i film 'Prometheus' e 'Into Darkness – Star Trek'. Lindelof ci sta lavorando da qualche tempo, ma ora ha sentito la necessità di scrivere una lunghissima lettera ai fan, chiedendo loro comprensione. IL PESO SPECIFICO DI WATCHMEN Nel mondo dei fumetti, 'Watchmen' (1986-1987) rappresenta una pietra miliare imprescindibile, una sorta di 'Divina commedia' che ha rivoltato come un calzino la storia di questo medium e ne ha sancito definitivamente lo status letterario. È chiaro, dunque, che metterci sopra le mani rappresenta una sfida titanica per qualunque sceneggiatore: non solo perché si tratta di un'opera ambiziosissima e riuscitissima, ma anche perché vanta una schiera di fan pronti a sparare a zero su chiunque osasse rovinarla. LA VERSIONE DI DAMON LINDELOF Conscio della delicatezza del proprio compito, Damon Lindelof ha utilizzato il proprio profilo Instagram per scrivere una lunga lettera ai fan del fumetto. Le frasi più importanti, in vista della serie tv, sono quelle nelle quali dice che le tavole del fumetto "sono un terreno sacro che non verrà ricostruito, ricreato, riprodotto o fatto oggetto di un reboot". Sostanzialmente, forniranno una sorta di "Antico Testamento" (definizione di Lindelof) che nutrirà "una storia nuova e originale", che "deve porre nuove domande ed esplorare il mondo con uno sguardo nuovo. Soprattutto dev'essere originale: l'Antico Testamento era specifico per gli anni Ottanta di Reagan, Thatcher e Gorbachev; il nostro ha bisogno di entrare in risonanza con Trump, May e Putin e con il cavallo che monta a torso nudo". Ci saranno "alcuni personaggi sconosciuti. Nuovi volti. Nuove maschere per coprirli".

L'APPOGGIO DEI FAN In sostanza, Damon Lindelof chiede ai fan del fumetto di compiere un atto di fiducia nei suoi confronti e di sostenere, per quanto possibile, il suo sforzo titanico (perché lo è, titanico, a prescindere dall'esito finale). Quello che ci attende è il sequel televisivo di uno dei fumetti più importanti di sempre, realizzato all'interno di una delle reti televisive di maggiore qualità, quando parliamo di serie tv: due caratteristiche che consentono ai fan di non dissotterrare sin da subito l'ascia di guerra e di accogliere l'invito di Lindelof. Il quale, di suo, sta lavorando all'episodio pilota, che se tutto va come previsto verrà sottoposto a HBO entro la fine dell'anno. Leggi anche: - Game of Thrones: Emilia Clarke pagata come gli uomini - Guillermo del Toro lavora a una serie horror per Netflix - Atlanta, stagione 2: la serie TV capolavoro di Donald Glover