Giovedì 18 Aprile 2024

Lost in Space, la serie TV: è la fantascienza che ci vuole?

Il nuovo trailer di 'Lost in Space', serie TV di Netflix, promette azione e buoni sentimenti, ma anche alieni e pericoli: è ciò di cui abbiamo bisogno?

Foto: Netflix

Foto: Netflix

Il 13 aprile scopriremo che gli extraterrestri esistono e che la lotta per la sopravvivenza potrebbe essere dura, sulla superficie di un pianeta alieno: verranno infatti pubblicati su Netflix tutti e dieci gli episodi che compongono 'Lost in Space', remake dell'omonima serie TV di metà anni Sessanta. LOST IN SPACE LA SERIE TV Siamo nel 2046, quando i viaggi spaziali sono ormai una realtà e l'abbandono della Terra per colonizzare nuovi mondi è diventata una necessità. Incontriamo i membri della famiglia Robinson (padre, madre, due figlie, un figlio), che si imbarcano verso un pianeta abitabile, ma finiscono fuori rotta e atterrano anni luce distanti dalla destinazione prevista. Dovranno capire come funziona l'ambiente alieno nel quale sono capitati e pure interagire con una creatura extraterrestre. IL TRAILER IN ITALIANO IL GENERE DI FANTASCIENZA Negli ultimi anni in genere di fantascienza ha trovato nuovo slancio, su grande e piccolo schermo. Pur con esiti alterni, è stato utilizzato come metafora delle ingiustizie sociali contemporanee ('Blade Runner 2049'), come spunto per ragionare sul significato della vita e dell'evoluzione ('Alien: Covenant') e come racconto del superamento dei propri demoni interiori ('Star Trek: Discovery'). In tutti i casi, facendo abbondante ricorso all'azione e agli effetti speciali. LOST IN SPACE È LA FANTASCIENZA DI CUI ABBIAMO BISOGNO? Stando a quanto vediamo nel trailer di 'Lost in Space', la nuova serie TV di Netflix sembra voler seguire il sentiero tracciato da 'Star Trek: Discovery', adottando dunque minori ambizioni rispetto agli esempi di 'Blade Runner 2049' o 'Alien: Covenant'. La differenza, rispetto a 'Discovery' è che allarga l'ambito della narrazione a un'intera famiglia: mentre dunque ogni membro deve venire a patti con le proprie paure, tutti insieme devono trovare nuovi equilibri per confermare e rafforzare il legame che li tiene insieme. Riassunto in questo modo è uno spunto che presta il fianco a un racconto un po' ingenuo e superficiale, ma allo stesso modo ha le potenzialità per fornirgli sostanza e profondità. Difficile dire ora cosa ci attende, e certamente la seconda ipotesi è quella auspicabile: incrociamo dunque le dita perché i creatori di 'Lost in Space', Matt Sazama e Burk Sharpless, abbiano fatto un buon lavoro, pur sapendo però che i loro precedenti ('Dracula Untold', 'Gods of Egypt', 'Power Rangers') non consentono di essere ottimisti. Leggi anche: - Mary Poppins, il sequel. Cosa c'è da sapere - Amy Winehouse, ecco il demo mai ascoltato prima - C'è davvero bisogno di un film su Silver Surfer?