Bryan Singer licenziato dal biopic su Freddie Mercury

20th Century Fox ha deciso di licenziare Bryan Singer sottraendogli la regia di 'Bohemian Rhapsody', film biografico sui Queen e Freddie Mercury. Singer nega che sia colpa sua

Una scena del film 'Bohemian Rhapsody' – Foto: Nick Delaney/20th Century Fox

Una scena del film 'Bohemian Rhapsody' – Foto: Nick Delaney/20th Century Fox

Lunedì 4 dicembre Bryan Singer è stato licenziato da 20th Century Fox e non curerà più la regia del film biografico dedicato a Freddie Mercury e intitolato 'Bohemian Rhapsody'. I produttori sostengono che sia tutta colpa sua, lui ribatte dicendo che non è vero: ecco tutti i dettagli. BRYAN SINGER E IL FILM SU FREDDIE MERCURY 'Bohemian Rhapsody' racconta la storia di Freddie Mercury, frontman della rock band Queen, fino al momento della partecipazione memorabile al Live Aid del 1985. L'uscita nelle sale è prevista per Natale del 2018, con Rami Malek ('Mr. Robot') nel ruolo protagonista. Fino a poco tempo fa il regista del film era Bryan Singer, autore in precedenza di pellicole come 'I soliti sospetti', 'X-Men', 'Operazione Valchiria' e 'Il cacciatore di giganti'. IL LICENZIAMENTO DI BRYAN SINGER Secondo quanto comunicato da 20th Century Fox, Bryan Singer è stato licenziato per due ragioni: la prima è che in più di un'occasione non si è presentato al lavoro, lasciando in un caso al direttore della fotografia Thomas Newton Sigel il compito di sostituirlo dietro la cinepresa. Il secondo motivo del licenziamento riguarda i contrasti con l'attore protagonista Rami Malek e anche con altri membri del cast, in modo particolare con Tom Hollander. LA DIFESA DI BRYAN SINGER Singer ha affidato all'Hollywood Reporter la propria risposta: “Bohemian Rhapsody è un film a cui tengo moltissimo. Quando mancavano meno di tre settimane di riprese, ho chiesto a Fox una proroga affinché potessi tornare negli Stati Uniti e occuparmi dei pressanti problemi di salute riguardanti uno dei miei genitori, un'esperienza molto faticosa, per me, e che alla fine ha minato anche la mia salute. Sfortunatamente, Fox non ha voluto venirmi incontro e ha interrotto il nostro rapporto contrattuale: non è stata una mia decisione ed è avvenuta completamente al di fuori del mio controllo. Le voci in base alle quali il mio licenziamento è dovuto allo scontro con Rami Malek sono false: certo, abbiamo sperimentato differenze creative, sul set, ma siamo sempre riusciti a metterle da parte e abbiamo continuato a lavorare insieme fino a poco prima del Ringraziamento”. COSA SUCCEDE ADESSO? Come sono andate veramente le cose è questione che ormai riguarda gli avvocati, perché le ragioni del licenziamento (lecite oppure no) determineranno chi ha torto in termini contrattuali. Il licenziamento è però ormai cosa fatta e quindi 20th Century Fox deve ora trovare un regista sostituto. Astrattamente parlando, il direttore della fotografia Thomas Newton Sigel potrebbe rappresentare una soluzione: ha infatti già diretto un documentario ('When the Mountain Tremble'), un film per la TV ('Punto d'origine) e un paio di episodi della serie televisiva 'Dr. House'. Non vanta l'esperienza di Singer, ovviamente, ma ha già chiaro in mente il lavoro svolto finora sul set. L'unico problema è che Sigel è un collaboratore di lunga data di Bryan Singer, sin dai tempi dei 'Soliti sospetti', e non è escluso che preferisca rimanere fuori dallo scontro fra regista e casa di produzione. Leggi anche: - Zlatan Ibrahimovic: di cosa parla il film biografico - Chiamami col tuo nome, il film italiano si avvicina agli Oscar - Stranger Things: è ufficiale la stagione 3, su Netflix