Giovedì 18 Aprile 2024

Sharon Stone e l’ictus: "Io, scaricata da tutti"

L'amaro sfogo dell'attrice: "Le prime a mollarmi quando avevo bisogno sono state le donne"

Sharon Stone (Ansa)

Sharon Stone (Ansa)

Los Angeles, 23 luglio 2019 - "È stato il periodo più buio della mia vita. In pochissimi mi hanno aiutato. Mi sono sentita come Lady Diana". Sharon Stone in un giorno è passata da donna più desiderata del mondo a persona da evitare a tutti i costi. Nel 1992, dopo aver scavallato le gambe davanti alle telecamere senza lingerie, la star era all’apice del successo. Basic Instinct le aveva spalancato le dorate porte di Hollywood. Tutti la volevano. Registi, pubblicitari, sceneggiatori, fotografi se la litigavano. Per nove anni la biondissima attrice americana è stata una delle donne più potenti e influenti di Tinseltown. Poi il 29 settembre del 2001 tutto è cambiato. Un ictus ha spezzato in due la vita della diva. Il percorso per tornare in sella è stato lungo e doloroso. E diciotto anni dopo, Sharon ha deciso di togliersi più di un sassolino dalle scarpe. "Mentre lottavo per riprendermi, Hollywood – ha raccontato a Variety durante un evento per promuovere le iniziative dell’Organizzazione per la salute del cervello femminile – mi ha brutalmente girato le spalle".   Proprio mentre il mondo le crollava addosso, quelli che considerava amici e colleghi si sono fatti di nebbia. "Il mio cervello ha sanguinato per nove giorni. È stato qualcosa di tremendo. Per oltre 72 ore non sono andata all’ospedale. La maggior parte delle persone muore in casi come il mio. Avevo l’1% di possibilità di sopravvivere quando sono finita sotto i ferri. Finito l’intervento, per oltre un mese i medici non mi hanno voluto dire se sarei sopravvissuta o meno". Quando è guarita, tornare a lavorare è stato difficile. Sharon si accorge presto che il mito della solidarietà femminile è buono solo per riempirsi la bocca di belle parole. 

"A partire dalle donne che lavoravano con me, passando per la giudice che ha gestito il caso di custodia di mio figlio, credo che nessuna capisca quanto sia pericoloso un ictus e quanto ci voglia per recuperare. Io – ha fatto notare la star – ci ho messo sette anni". Nel settembre del 2001, la Stone stava divorziando dal giornalista Phil Bronstein. Una situazione difficile, visto che di mezzo c’era piccolo Roan, resa ancora più complessa dalla malattia. La battaglia legale dura diversi anni, ma alla fine nel 2008 Sharon deve rinunciare al figlio. "Anche i compiti della vita di tutti i giorni erano diventati qualcosa di insormontabile. Se non ci fosse stato Bernard Arnault a offrirmi un contratto per Dior, non so cosa sarebbe successo. Gli sarò per sempre grata".   Per restare a galla, Sharon deve rinegoziare il mutuo, le cui rate la stavano soffocando. "Ho perso tutto. Ho perso il mio posto a Hollywood. Ero la star del cinema più hot e poi... Io e Lady D all’epoca eravamo famosissime. Poi lei è morta, io ho avuto l’ictus e siamo state dimenticate".

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