Martedì 23 Aprile 2024

Sexy o fiabesca, la femminilità è un incanto

N°21 di Alessandro Dell’Acqua coniuga eros ed alta artigianalità. E da Antonio Marras le ragazze sbocciano come fiori preziosi

Antonio Marras

Antonio Marras

Riabilitazione della parola “amante”, bistrattata a significare una relazione proibita e i suoi protagonisti, uomini e donne. E non già un vocabolo neutro che deriva da un verbo e che sta a significare semplicemente che qualcuno sta amando, sta prendendosi cura di un altro col cuore. Alessandro Dell’Acqua direttore creativo del marchio stellare N°21, uno dei più interessanti e appetiti brand sulla scena internazionale, con questa collezione per l’estate 2023 ha voluto riprendere le fila di un discorso che ha preso una brutta piega per mostrare l’immagine di una donna seducente e serena, sicura della propria femminilità, una simpatica incantatrice senza secondi fini. E il defilè di ieri sera a Milano è riuscito perfettamente nell’operazione di riabilitazione del termine e di una mentalità. "Le amanti sono portatrici di tanti stati d’animo, di gioia, di amore, di passione, erotismo, sesso e anche rabbia", racconta Alessandro Dell’Acqua dopo gli applausi ammirati e affettuosi di buyer e stampa. Un racconto di passioni, di stati d’animo che cambiano, che riporta a dive cinematografiche come la Vitti, la Magnani, la Sandrelli. E te le immagini vestite N°21 con gonne sempre un po’ scomposte, strette e frettolose, mal agganciata la zip, la camicia che penzola dal golf intrecciato sulla schiena, la culotte e il reggiseno in bella mostra sotto l’abito di chiffon trasparente. La sera è molto bianca, in macramè scomposto, tagliuzzato e ricucito, smontato ad arte dalle lavorazioni certosine dell’azienda produttrice Gilmar. Alta artigianalità e alta creatività in N°21 eccellono.

Prodotto bellissimo anche per la fiaba nel Teatro dell’Opera sognato da Antonio Marras con tutte le sue icone e i suoi stilemi, in un viaggio immaginario nella sua Sardegna arcaica ingentilito da 7 abiti da sera usciti dalla sartoria del Piccolo Teatro. "Il signor Veronesi (il presidente di Calzedonia che pochi giorni fa ha preso l’80% del marchio Marras) è un pragmatico visionario, io un folle come sapete. Sono felice, questo nuovo progetto mi libererà in creatività", spiega Marras mentre in passerella è uno sbocciare di abiti fioriti e nostalgici, ragazze languide, giovanotti in sahariane patchwork di ricami, perfino qualche body o costume da bagno forse in omaggio al nuovo corso, abiti da sera over e desiderabilissimi, sete ridondanti, per un Marras tutto da ricordare.

Dorian Tarantini e Matteo Mena ridisegnano Borbonese con leggiadria disinvolta, complice la loro età e il loro entusiasmo e lavorano sui fondi di magazzino del marchio torinese di grande tradizione per una collezione in camosci dai tanti colori, assemblati tra sé, la sottoveste occhio di pernice, il top di pelle nera bordato di incredibili frange di pelle lavorate a mano, la Domino Bag che sarà il must Borbonese per l’estate 2013.

Interessante e carica di significati la collezione di Marco Rambaldi, 32 anni, da Bologna, un talento ormai sicuro, che ha fatto dell’inclusività uno stile di passerella. Sfilata struggente dedicata a chi magari è in fase di transizione d’anima e di corpo, a quelle giovani non proprio da copertina, a chi sfoggia la propria bellezza con purezza. Tanta e bellissima la maglieria, con i fiori all’uncinetto a farla da padroni su top seducenti e perfino gli anfibi.

Quattromilaottocento gli spettatore in un palazzetto dello sport per Diesel con Renzo Rosso e il jeans evoluto trattato dal creativo sorprendente Glen Martens. E mentre Andrea Della Valle in via Savona mostra l’evoluzione intelligente e giovane di Hogan che dalle sneakers è arrivato brillantemente al total look, fresco, trendissimo, da Calcaterra ecco abiti e giacche sempre over con tocco architettonico, splendore moderno, incanto d’eleganza. Tutto sempre più raro.

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