Venerdì 11 Luglio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Sean ‘Diddy’ Combs torna in carcere in attesa della sentenza: cosa rischia

Durante l’udienza, l’artista ha chiesto di tornare in Florida per prendersi cura della madre ma il giudice ha stabilito che rimarrà in galera fino al verdetto finale

Sean ‘Diddy’ Combs torna in carcere in attesa della sentenza: cosa rischia

Roma, 3 luglio 2025 – Nuovo colpo di scena nel processo a Sean “Diddy” Combs: il celebre rapper e produttore musicale è stato dichiarato colpevole per i capi d’imputazione che riguardano il trasporto di persone a fini di prostituzione e rimandato in carcere, dove si trova già da quasi dieci mesi. La condanna è arrivata nelle scorse ore con la deliberazione da parte della giuria. Ma non è tutto.

Sean Combs in arte P Diddy (Facebook)
Sean Combs in arte P Diddy (Facebook)

Assolto dalle accuse più gravi, ma rischia fino a 20 anni di carcere

Procediamo con ordine: il verdetto è arrivato al termine di un processo altamente mediatico (anche se a porte chiuse) incentrato su accuse di coercizione sessuale, abuso e violenza. Combs, 55 anni, è stato assolto dai capi d’imputazione più gravi, come associazione a delinquere finalizzata al racket e traffico sessuale, ma la giuria ha comunque riconosciuto la sua responsabilità nel trasporto di individui tra Stati americani per scopi di prostituzione, reati che potrebbero costargli fino a 20 anni di carcere.

Diddy ha chiesto clemenza ma resta in carcere

Durante l’udienza, Combs ha chiesto clemenza, invocando la possibilità di tornare in Florida per prendersi cura della madre. Il giudice ha però respinto la richiesta, stabilendo che l’imputato rimarrà detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn fino alla sentenza definitiva, attesa per la fine dell’anno. Al centro del processo c’erano testimonianze scioccanti come quella di Cassandra Ventura, ex partner del rapper. La 38enne, incinta di otto mesi e mezzo al momento della deposizione, ha raccontato di essere stata ripetutamente drogata, abusata e costretta a partecipare a incontri sessuali con escort maschili mentre Combs osservava. “Nel primo anno della nostra relazione, Sean mi ha proposto questa esperienza, che lui chiamava voyeurismo: voleva guardarmi mentre avevo rapporti sessuali con altri uomini,” ha dichiarato Ventura alla corte. “Era tutto organizzato, lui assumeva escort e io dovevo esibirmi per lui”.

Un sistema di manipolazione e abuso sessuale?

Le pubbliche accusatrici Christy Slavik ed Emily Anne Johnson hanno sostenuto che Combs avesse costruito un vero e proprio sistema di manipolazione e abuso sessuale: “Le prove dimostreranno che i comportamenti sessuali oggetto del processo erano criminali e coercitivi,” ha dichiarato Slavik. “Il signor Combs drogava le sue vittime, le manipolava e usava la violenza per controllarle”. Johnson ha aggiunto: “Questo caso non riguarda le preferenze sessuali private di una celebrità. Riguarda crimini reali, subiti da persone reali”.