Giovedì 18 Aprile 2024

Se è negativo essere positivi

Giovanni

Morandi

C’era una volta un tempo felice in cui positivo significava buono mentre negativo voleva dire cattivo. Poi i significati si sono rovesciati e il positivo è diventato negativo, così se per caso vi capita di leggere sul giornale un articolo dal titolo "la libertà dei negativi" significa la libertà dei cittadini sani che probabilmente sono anche vaccinati. Ovvero – e qui il discorso si ingarbuglia - i cittadini più positivi.

Inevitabile la confusione che ha creato l’abbinamento dei due aggettivi qualificativi ai tamponi. Prima della pandemia, di una persona di qualità si diceva che era una persona positiva, oggi è diventata la peggiore cosa che si possa dire di un individuo.

Per estensione del termine ha cambiato di significato anche un’icona del linguaggio figurato come la faccina gialla con il sorriso simbolo del pensiero positivo.

Lo smile che Harvey Ball inventò nel ‘63 per la campagna pubblicitaria di una compagnia di assicurazioni e che poi fu adottata come logo dal quotidiano France Soir fino a dilagare in tutto il mondo.

Con la mutazione avvenuta quella faccina sorridente oggi dovrebbe essere simbolo del pensare negativo.

E per estensione del ribaltamento semantico anche il positivismo dovrebbe diventare negativismo senza per questo doverne adottare il suo originale etimo psicologico di condannato al pessimismo.

Ma evitiamo complicazioni nelle già complesse relazioni sociali, arzigogolando in referti del tipo: esame positivo perché il paziente è negativo.

E a questo proposito vi consigliamo, per motivi sanitari, di astenervi dall’abbracciare idee positive, o, se proprio non potete esimervi, di farlo indossando la mascherina.

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