Giovanni
Morandi
Il vulcanico direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, è una specie di Niki Lauda e gli starebbe bene la pubblicità che fece la Ferrari dopo l’ennesima vittoria: fantasia tedesca e tecnologia italiana, sostituendo in questo caso la parola tecnologia con arte. L’ultima trovata di Schmidt risale a qualche giorno fa, in occasione della riapertura dei musei, quando ha invitato gli studenti che marinassero la scuola a sfruttare l’occasione per andare agli Uffizi, in considerazione del fatto che in quelle sale qualcosa di buono comunque si imparare sempre. "E magari, ha aggiunto, andate anche a Boboli, che è una meta tradizionale degli studenti forcaoli". Notazione che può essere confermata anche da chi scrive, fin dai tempi in cui frequentava la media Machiavelli che era proprio di fronte a Boboli.
Divenuto più italiano degli italiani, Schmidt è stato però tradito dalla sua fantasia che gli ha fatto sottovalutare alcuni aspetti logistici.
Perché, per marinare la scuola è condizione obbligatoria che ci sia lezione in aula ma poiché gli studenti in aula almeno finora non ci sono potuti andare è logico che non abbiano nemmeno potuto bigiare.
Con la Dad è impossibile fare forca, è necessario tornare a scuola per poter marinarla e finalmente questo pare diventato più possibile.
Ma considerando l’organizzazione scolastica, non c’è da farsi illusioni: resterà difficile fare fughino non solo per andare a vedere la ’Venere’ di Botticelli ma anche per vedersi con la biondina della 3ª E, che non sarà un capolavoro ma una forca insieme la merita.
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