Giovedì 18 Aprile 2024

Sciopero dell’orchestra Traviata per piano e voci

Il pugno di ferro di Pereira al Comunale di Firenze, l’opera in scena a ogni costo. Edizione kolossal ma sfortunata: sabato scorso un Domingo fuori forma

di Olga Mugnaini

Era già successo nel 1995 alla Scala di Milano, con Riccardo Muti che, trovandosi improvvisamente con gli orchestrali in sciopero, si era seduto al pianoforte e aveva diretto e “musicato“ la Traviata tutto da solo. Fu un successo, raccontano le cronache, con applausi a non finire. Ma portò anche una lunga serie di conseguenze non felicissime nei rapporti tra il Maestro e il Teatro. Ieri sera è stata ancora la sventurata di Giuseppe Verdi, ad andare in scena al Maggio Musicale Fiorentino senza orchestrali, solo con il maestro Andrea Severi al piano. Sul podio sua maestà Zubin Mehta a dirigere il pianista, il coro e i prestigiosi cantanti, fra cui Nadine Sierra nei panni di Violetta, Francesco Meli in quelli di Alfredo e Placido Domingo-Germont. Lo stesso Domingo che al debutto di sabato aveva mostrato incertezze in scena tali da portare il sovrintendente Alexander Pereira a scusarsi tra un atto e l’altro, per non aver avvertito il pubblico del forte raffreddore della star della lirica.

Anche stavolta a lasciare deserto il “golfo mistico“ è stato uno sciopero degli orchestrali, arrabbiati con il sovrintendente Pereira per le "gravissime disfunzioni organizzative e carenze gestionali – affermano i responsabili Fials Cisal e della Rsa – e per la più completa inosservanza delle corrette relazioni industriali". Lo spettacolo però è andato in scena lo stesso, con l’allestimento scenico intatto (la regia è di Livermore): il personale tecnico era tutto al suo posto. Risultato: una settantina di spettatori ha chiesto il rimborso ma gli altri ottocento hanno assistito alla recita, applaudita con entusiasmo. "Mi dispiace di dovervi dire che stasera non abbiamo l’orchestra – ha detto il sovrintendente Pereira prima dell’apertura del sipario –.I sindacati hanno deciso di proclamare questo sciopero, anche se non tutti gli orchestrali erano d’accordo. Ringrazio il maestro Zubin Mehta e tutti coloro che hanno reso possibile andare in scena lo stesso. E grazie a voi amanti della musicaper sopportare questo momento difficile per il Maggio". Talmente difficile che ora è a rischio anche il concerto sinfonico di domani sera, diretto sempre da Mehta, e che stavolta non si potrà certo proporre con un solo strumento.

Per scongiurare una seconda serata con la buca dell’orchestra vuota, oggi ci sarà un nuovo confronto fra i vertici del teatro e le organizzazioni sindacali. A quel tavolo si siederà anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, nella veste di presidente della Fondazione del Maggio, e ieri fortemente irritato per le braccia incrociate dei musicisti. "La decisione di scioperare di una piccola minoranza di lavoratori del teatro è del tutto inspiegabile e danneggia l’intero Maggio – ha detto Nardella – . Mi sento di rassicurare la città e i lavoratori sull’impegno dei vertici del Teatro nel sostenere il percorso di rilancio artistico"

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