Scioglimento ghiacciai: 2022 anno nero. Dalla Marmolada al Gran Paradiso, i numeri choc

Il rapporto di Legambiente e Comitato glaciologico italiano. Le previsioni sui possibili crolli e l'appello alla politica

Roma, 7 dicembre 2022 - Scioglimento dei ghiacciai: il 2022 è stato l’anno nero per quelli delle Alpi. Un inverno senza neve e una estate torrida hanno colpito senza pietà i giganti bianchi delle nostre montagne. I ghiacciai si sono ritirati, assottigliati, spezzati. Il crollo della Marmolada, con le sue vittime umane, è stato il grido di dolore più forte, il segnale inequivocabile di quello che sta succedendo: il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacciai di tutto il mondo. E le Alpi non fanno eccezione.

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Sommario

I numeri choc di Legambiente e Comitato glaciologico

Legambiente e il Comitato glaciologico italiano hanno presentato oggi il rapporto finale della Carovana dei Ghiacciai, lo studio annuale sullo stato delle coltri bianche delle nostre montagne. E il bilancio è sconfortante. Nelle Alpi Occidentali si registra in media un arretramento frontale annuale di circa 40 metri.

Dal Gran Paradiso al Monte Rosa: i ghiacciai malati

Si ritira di 200 metri il Ghiacciaio del Gran Paradiso, si ritirano i ghiacciai del Timorion (in Valsavaranche) e del Ruitor (La Thuile), di Verra (Val d’Ayas), il Lys e gli altri corpi glaciali del Monte Rosa, come l’Indren. Il Pré de Bar dal 1990 ad oggi registra mediamente 18 metri di arretramento lineare l’anno, il Miage in 14 anni ha perso circa 100 miliardi di litri di acqua.

"Rischio crolli, ecco dove"

I ghiacciai Planpincieux e Grandes Jorasses in Val Ferret (Aosta) potrebbero crollare, travolgendo gli insediamenti e le infrastrutture del fondovalle. Nel settore centrale, il Ghiacciaio del Lupo solo nel 2022 registra una perdita del 60% rispetto a quanto perso nell’arco di 12 anni. Si assottiglia il Fellaria (Gruppo del Bernina, Val Malenco), collassa il Ventina (Gruppo del Monte Disgrazia). Sulle Alpi Orientali, il Ghiacciaio del Careser (Val di Pejo) si è ridotto dell’86%. Arretrano di oltre un chilometro la Vedretta de la Mare e di 600 metri il Lares (Gruppo dell’Adamello). Perdono spessore i ghiacciai di Malavalle e della Vedretta Pendente.

"Tra 15 anni il ghiacciaio della Marmolada potrebbe sparire"

Il ghiacciaio della Marmolada tra quindici anni potrebbe scomparire del tutto: nell’ultimo secolo ha perso più del 70% in superficie e oltre il 90% in volume. A fine luglio, Meteo Suisse ha registrato lo zero termico sulle Alpi svizzere a 5.184 metri, mentre normalmente dovrebbe stare sui 3.500 metri. E ciò si è verificato dopo un inverno povero di neve. Numerose le piste chiuse, per la prima volta le discese autunnali di Coppa del Mondo di sci alpino sui  ghiacciai tra Zermatt e Cervinia sono state annullate. Le guide alpine non hanno potuto portare i clienti su Monte Bianco e Monte Rosa: troppo rischio di valanghe.

L'appello di Legambiente

Per Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, "è fondamentale che il Governo Meloni approvi il Piano di adattamento climatico entro fine anno, come annunciato, e metta in campo gli strumenti e le risorse per attuarlo nel prossimo futuro. È altrettanto fondamentale procedere speditamente allo sviluppo delle politiche di mitigazione, partendo dall’aggiornamento del Pniec (Piano nazionale energia, ndr) agli obiettivi del programma Repower Eu".

Il ghiacciaio della Marmolada
Il ghiacciaio della Marmolada