Martedì 8 Ottobre 2024
RITA BARTOLOMEI
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Magazine

I 5 funghi più velenosi e le immagini (tre sono mortali). Il micologo: "Perché si confondono con specie commestibili"

Nicolò Oppicelli, micologo, naturalista, esperto di funghi dall'esperienza internazionale e autore di libri sull'argomento, ci porta in giro per boschi e giardini alla scoperta dei funghi da non mettere assolutamente nel cesto

Tre Amanita muscaria, funghi velenosi, accanto a un Boletus edulis (foto Nicolò Oppicelli)

Tre Amanita muscaria, funghi velenosi, accanto a un Boletus edulis (foto Nicolò Oppicelli)

Roma, 17 settembre 2024 - Funghi velenosi, quali sono le specie letali o che possono intossicare pesantemente? Nei giorni scorsi Carlo Locatelli, direttore del Centro nazionale antiveleni IRCCS Maugeri di Pavia, aveva spiegato a Quotidiano.net che ogni anno, da ottobre, arrivano in quella struttura di eccellenza almeno 1.000-1.500 intossicati. Un numero che fa pensare. E ora che ci avviciniamo alla stagione - e andare per boschi vuol dire anche fare attenzione a zecche e vespe di terra - abbiamo chiesto a Nicolò Oppicelli, micologo, naturalista, esperto di funghi dall'esperienza internazionale e autore di libri sull'argomento, le indicazioni per riconoscere le 5 specie più pericolose. In Italia, mette in guardia l'esperto, "sono 15 le specie letali, una trentina quelle che provocano avvelenamenti".

Prima di iniziare il nostro viaggio tra boschi e parchi, l'esperto mette come premessa alcune considerazioni. "Il problema alla base - analizza - è che oggi le persone si rivolgono sempre più spesso al telefonino per cercare una risposta ai dubbi. Ma una risposta su due è sbagliata. Non solo. Molti si improvvisano cercatori, senza avere le competenze giuste. Mettono tutto nel cesto. Poi chiedono conferma con una foto. Ma questo è un errore gravissimo. Perché le diagnosi vanno fatte vedendo i funghi, di persona. Ho vietato le fotografie, sono stato uno dei primi a farlo. Ripeto, i funghi da consumare devono essere visti. Non esiste un’identificazione via cellulare, quando si devono consumare. Al massimo questo va bene se devi studiare i funghi. Ma se vuoi mangiarli, è troppo pericoloso".

L'altra premessa che sta a cuore all'esperto è l'etica della raccolta. "Andare a funghi - ribadisce - vuol dire prima di tutto rispettare la natura. E non vanno raccolte, ma nemmeno distrutte, le specie che non si conoscono. Perché i funghi sono componenti fondamentali del nostro ecosistema, tutti hanno un ruolo. Questo, alla fine, dal punto di vista naturalistico è il lascito migliore per i nostri figli".

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