Marco Mengoni a Sanremo per il bis. "Dieci anni fa la mia rinascita"

Il vincitore dell’edizione del 2013 torna al Festival da grande favorito. "Ho sempre pensato di riprovarci, ma solo con la canzone giusta"

Lui la definisce "un viaggio intimo e un invito ad accettare quello che la vita ha da offrirci senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere". Parlando di Due vite, il brano che lo riporta al Festival dieci anni dopo il trionfo de L’essenziale, Marco Mengoni mette al centro i sentimenti e quell’insieme di sogno e realtà che su cui poggiano le relazioni più intime. "Nel sonno trovo delle risposte che la vita diurna non mi dà".

Marco Megnoni, 34 anni
Marco Megnoni, 34 anni

Il pezzo nasce da lavoro fatto con Davide Petrella e Davide Simonetta durante le sessioni di scrittura del terzo capitolo di Materia, la trilogia discografica ormai vicina al completamento. Due vite è, infatti, il primo brano dell’ultimo capitolo in uscita a primavera, per accompagnare il tour negli stadi al via il 17 giugno da Bibione con tappe pure a Bologna, il primo luglio, e a Milano, l’8. 

"L’idea di tornare in gara non me l’ero mai preclusa, aspettavo solo di avere la canzone giusta» dice l’idolo di Ronciglione (in provincia di Viterbo), 34 anni. «E quando l’ho trovata ho accettato subito l’invito del (Ama)deus ex machina della manifestazione". 

Che cosa significa tornare in gara all’Ariston dopo dieci anni? 

"Nel 2013 ero in lotta con me stesso, perché credevo di non essere in grado di ambire a una carriera importante. Tutti mi davano per spacciato, per finito, e pure io pensavo di riprendere gli studi di architettura, relegando la musica al ruolo di hobby. Il Festival mi ha dato uno schiaffo, scuotendomi dai dubbi che mi portavo dietro". 

Come si sente nei panni di favorito?

"Ad essere sincero la cosa mi fa un po’ impressione. Porto all’Ariston un Marco diverso da quello di dieci anni fa e vorrei solo divertirmi. Se poi arriva la vittoria, bene. Se no, bene lo stesso". 

La cover come l’ha scelta?

"Mi sono confrontato molto col cantautorato al Festival: nel 2013 ho portato in gara Ciao amore ciao di Luigi Tenco (la famiglia del cantautore disse che era come se quella sera, dopo 46 anni, Luigi avesse vinto il Festival di Sanremo - ndr), mentre l’anno successivo ho omaggiato Sergio Endrigo con Io che amo solo te. Stavolta ho pensato a un brano non italiano". 

E ha scelto i Beatles di Let it be, che a suo tempo citava pure nel riff pianistico di Cambia un uomo. 

"Già, una di quelle canzoni che avremmo voluto scrivere tutti. L’ho riarrangiata con lo spirito di Materia e ho chiamato a cantarla con me il Kingdom Choir, che nel suo curriculum ha pure la Stand by me eseguita con merito cinque anni fa al matrimonio di Harry e Megan. La rilettura gospel di Let it be è molto potente e in linea con le mie passioni, che sono appena tornato da un viaggio sulle vie del blues in stati come Alabama e Mississippi". 

Per vivacizzare la sua settimana festivaliera a Sanremo s’è inventato un quartier generale balneare tutto per lei, il Lido Mengoni. 

"Sì, un posto nei locali del Circolo Canottieri in cui incontrare amici, scambiare idee e fare attività con quelli che vorranno raggiungerci. Lì realizzerò un podcast mattutino di cinque minuti con Fabio De Luigi dal titolo Caffè col limone per commentare il Festival e le ultime notizie. Due chiacchiere leggere per iniziare bene la giornata".