Venerdì 19 Aprile 2024

Sanremo, niente Festival per Zelensky: Amadeus leggerà una lettera. Mosca: poteva cantare

Alla vigilia della kermesse canora si chiude la querelle sulla presenza del leader ucraino . Coletta (Rai): "Il 2 febbraio l’ambasciatore di Kiev ci ha detto che preferiva un testo scritto"

Roma, 7 febbraio 2023 - Parole, non fatti. Il presidente ucraino Zelensky non si materializzerà sabato, nell’ultima serata del Festival di Sanremo, né di persona né in video, ma semplicemente con una lettera, che verrà letta da Amadeus – "in ucraino, lingua che conosco perfettamente". Naturalmente si tratta di uno scherzo, che alleggerisce un po’ la tensione del caso. "Abbiamo chiesto che la lettera arrivi già tradotta, in modo che non ci siano errori o equivoci".

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Sembra così concludersi con un compromesso che mette tutti d’accordo il caso della partecipazione di Zelensky al Festival. L’affaire era iniziato il 15 gennaio quando Bruno Vespa, ospite in remoto da Kiev di Mara Venier a Domenica in, aveva annunciato la sua intervista al presidente (andata in onda il 17 gennaio), anticipando che Zelensky avrebbe desiderato effettuare un collegamento con il Festival di Sanremo, così come già era apparso in altri appuntamenti mondani (il Festival di Venezia o i Golden Globe americani).

L’annuncio aveva scatenato un turbine di polemiche: era opportuno che Zelensky si inserisse, in qualche modo, nel festival? Sì, no, forse, ospitata sì, ospitata no, videomessaggio forse, fino alla soluzione di ieri, una letterina a San Amadeus. A chi, ieri qui al teatro Ariston, gli chiedeva se non fosse un po’ riduttivo accontentarsi di una cartolina, l’Amadeus ex machina di Sanremo ha risposto: "Io lo trovo molto romantico" il che, per il messaggio del capo di un Paese in guerra, sembra perlomeno bizzarro.

Ieri qui a Sanremo, nella consueta conferenza stampa di presentazione del festival, il direttore dell’intrattenimento Rai Stefano Coletta e lo stesso Amadeus hanno dato la loro ricostruzione dei fatti, con tanto di giallo sulle date in cui era arrivata la soluzione di un testo scritto. "Quando è emerso l’interesse del presidente Zelensky a parlare agli italiani, dal due febbraio siamo rimasti quotidianamente in contatto con l’ambasciatore ucraino Melnyk. E lui ci ha fatto sapere che il presidente avrebbe preferito inviare un testo scritto", ha riferito Coletta.

"Si era parlato di una modalità partecipativa, in video o in collegamento. Della possibilità che intervenisse di persona, invece, mai".

Verità o soluzione diplomatica? È stata la Rai a suggerire una via d’uscita che facesse riporre le baionette? Ha risposto Coletta: "Il compito di noi dirigenti è appunto visionare i programmi prima che vadano in onda, noi controlliamo tutto. Ma sorrido all’idea che un direttore Rai possa censurare un presidente. Per ora non abbiamo contezza del contenuto, saremo più puntuali nei prossimi giorni". Ha aggiunto Amadeus: "Si è parlato molto di questo intervento: il desiderio del presidente ucraino era di esserci, ma non aveva detto: sarò in presenza o in videomessaggio. Poi, tramite ambasciatore, ha espresso il desiderio di scrivere una lettera. La leggeremo come arriverà".

L’annuncio è stato accolto con glaciale ironia dai russi: "Zelensky avrebbe anche potuto vincere questo concorso con un rap", ha detto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. Amadeus è sembrato serafico rispetto al maremoto che si è scatenato intorno a lui. Ha ammainato le vele: "Fiorello dice che sono lo swiffer delle polemiche, ormai ci sono abituato. L’importante è affrontarle dicendo la verità. Sanremo è un evento molto importante, e attira le polemiche, anche politiche. Tutti hanno diritto di critica, pure verso il Festival. Ma io so per esperienza che, appena parte la gara, le polemiche svaniscono, e la lavagna si pulisce".

L’ultima sirena di allarme è infine per un’eventuale sortita degli anarchici pro-Cospito ma Coletta ha sedato le fiamme: "La security Rai sta lavorando alacremente per garantire la sicurezza, insieme con la prefettura". Mettete dei fiori nelle vostre canzoni.

 

 

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