Sanremo 2021, chi ha già vinto (a prescindere dal risultato della finale)

Almeno la metà dei protagonisti può dirsi soddisfatto: ecco perché

Coma_Cose a Sanremo 2021 (Ansa)

Coma_Cose a Sanremo 2021 (Ansa)

Sanremo, 6 marzo 2021 - Hanno vinto tutti. O quasi. Questa complicata 71a edizione del Festival di Sanremo deve ancora emettere i suoi verdetti, ma almeno la metà dei protagonisti può dirsi soddisfatto. Soddisfatti emergenti come Gio Evan e Random, che probabilmente avrebbero faticato a salire sul palco dell’Ariston pure tra le Nuove Proposte, ma soddisfatti pure i vari Aiello, Fasma, Fulminacci, che sarebbe stato difficile vedere in gara (tutti assieme) solo qualche anno fa. Un filo meno soddisfatto l’auditel Rai, visto che la voglia di nuovo messa in campo da Amadeus & Co. nella formazione del cast ha finito col contrarre abbastanza, tenuto conto che quello di RaiUno è uno dei pubblici televisivi più attempati d’Europa. Tutti, o quasi, soddisfatti anche perché la scelta di allargare il parco-partecipanti a 26, nonostante un livello qualitativo medio rivelatosi al di sotto delle aspettative, ha acceso riflettori inusitati su realtà che stasera si trovano a vivere l’apice di una carriera appena iniziata o rimasta finora più o meno sottotraccia.

Sanremo 2021: come si elegge il vincitore. Regolamento, giuria e televoto

È il caso dei Coma_Cose, compagni d’arte e di vita, passati in soli quattro anni dal bancone di un negozio all’Ariston. "Che idea pazza seguire il marinaio, così lontana dall’America" ha scritto stamattina Fausto Zanardelli in una lettera pubblica alla sua Francesca 'California' Mesiano. "Cosa te l’ha fatto fare? Guarda dove ti ha portato quel tuo ondeggiare a cui mi sono ancorato, quel continuo movimento che sa di sicurezza. Ho girato mille mari, incontrato altre onde e terremoti, eppure mai avrei immaginato... Ho trovato casa in California, ovunque sia”.

Scaletta della finale di Sanremo 2021

Stesso discorso per un’altra coppia arrivata in Riviera con l’intenzione di giocarsi molto dopo dieci anni di club e rassegne underground, come La Rappresentante di Lista, riuscita probabilmente nell’intento di scalfire la curiosità dei più.

Bene pure Gaia, che davanti alle telecamere dell’Ariston ha saputo mettere a frutto con 'Cuore amaro' la padronanza e l’esperienza accumulata davanti a quelle di 'Amici' e di 'X-Factor'. Operazione riuscita meno bene alla diciannovenne Madame di 'Voce', attesissima dalla critica dopo il primo posto in classifica de 'Il mio amico', ma non ancora in condizione d’incidere la scorza dura del Festival con qualcosa di memorabile.

E al poco mestiere hanno pagato un dazio importante pure altri esordienti di questo Festival (un po’ forzatamente) giovane e giovanile come Fulminacci o  Random. Al di là del primo posto strappato ieri nel voto della Sala Stampa, pure per i quotatissimi Colapesce e Dimartino la prova del palco s’è rivelata ostica, facendogli perdere buona parte del favore accumulato fra gli addetti ai lavori dall’ascolto di 'Musica leggerissima'. Sotto le aspettative pure la cover di un pezzo da (anni) novanta quale 'Povera patria' di Battiato. E ora la parola è al televoto.