Elodie, la ragazzaccia di Sanremo. "La bellezza deve rompere gli schemi"

Per la terza volta in gara con 'Due'. "Mostrare il corpo per me è sempre stato un gesto di sfida"

Ok. Respira. "Ogni volta che ho fatto Sanremo è accaduto qualcosa d’importante nella mia vita" ammette Elodie davanti alla telecamera di Sento ancora la vertigine, la docu-serie su di lei in visione dal 20 febbraio su Prime Video. Ed è quell’attimo senza fiato dietro le quinte dell’Ariston che precede l’ingresso in scena e l’inizio di un nuovo Festival a pesare sulle parole con cui l’interprete romana parla di Due, il brano di Federica Abbate, Jacopo Ettore e Francesco “Katoo” Catitti che le regala il suo terzo Sanremo. Anzi, il quarto, considerata la co-conduzione della seconda serata nell’edizione 2021.

"Su quel palco devo essere una lama, non posso permettermi mezzo errore" dice lei, all’anagrafe Elodie Di Patrizi, 32 anni. "Sono convinta, infatti, che col tempo diventerò quel che voglio essere". Non l’avessero già usata Tim Rice e Andrew Lloyd Webber nel loro musical su Evita Perón, una definizione come “la ragazza più ambiziosa dopo Cenerentola” potrebbe calzarle abbastanza bene. Un’ambizione sana, sia chiaro, fatta di lavoro, di sacrificio, di maniacale precisione. Attrice, cantante, ballerina, performer, l’ex ragazzina del Quartaccio alla storia non vuole lasciare un film o una canzone, vuol lasciare sé stessa.

Elodie, 32 anni, ha già partecipato al Festival di Sanremo nel 2017 e nel 2020
Elodie, 32 anni, ha già partecipato al Festival di Sanremo nel 2017 e nel 2020

Elodie, parliamo di Due, il brano che porta a Sanremo.

"È un pezzo di cui mi sono innamorata al primo ascolto. Racconta una relazione finita male. Io e Federica Abbate stavamo vivendo un momento molto simile delle nostre vite e questa coincidenza ha reso la canzone subito molto mia, nonostante avessi difficoltà ad interpretarla; cosa che mi ha fatto arrabbiare molto con me stessa e non sentire abbastanza brava. Poi ho trovato l’approccio giusto. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con la mia voce, che non è aggraziatissima, ma un po’ ruvida. Con certe canzoni, però, si sposa bene".

Come cover ha scelto American Woman da interpretare all’Ariston con la rapper irpina Big Mama.

"Sentivo il bisogno di un pezzo con una potenza e dei colori diversi rispetto a quanto cantato finora. Quella cover dei Guess Who l’avevo azzardata in un locale di Milano e mi è piaciuta l’idea di portarla al grande pubblico con le barre in italiano di una donna opposta a me quale Big Mama. Abbiamo età diverse, io trentadue e lei ventidue, e modi diversi di vivere la nostra femminilità. Ma ci accomuna l’idea di trasformare American Woman in un brano sull’empowerment, sulla consapevolezza, femminile. Amo il mio sesso e se dovessi rinascere, vorrei farlo donna".

Perché, allora, per la copertina e la comunicazione del nuovo album Ok. Respira, in uscita il 10 febbraio, ha scelto foto che mortificano la sua bellezza con l’utilizzo di un maquillage sbavato capace di farla apparire un’abusata o una tossica?

"La libertà di usare la bellezza come vuoi. Sono una donna molto fiera delle sue fragilità e quello rappresenta un modo per raccontarle attraverso il make-up. Mostrare il corpo per me è sempre stato un gesto di rottura. Quindi la scelta della copertina non è stata fatta per screditare la bellezza, ma per provare a rappresentarla in modo diverso".

Il 12 maggio si regala il suo primo concerto al Forum di Assago.

"Attendo quel momento fin da piccola, racconterò questi sette anni passando attraverso i momenti svolta dal debutto ad Amici al set a Sanremo coi ballerini di due anni fa, a questo nuovo disco".

Apocalisse è un brano che racconta la fine di una relazione complessa.

"Sono molto felice ma la cosa piu importante è che ho capito che cosa non voglio, come non voglio sentirmi. Metaforicamente parlando non voglio ‘difendermi’ a casa, quello deve essere il porto sicuro. Rispetto per l’identità dell’altra persona, l’amore viene da lì".

Dolce e dura, come il suo carattere.

"La parte aggressiva di me è quella della bambina che mi porto dentro. Una bimba con un suo evidente disagio, che forse non è cresciuta nel modo giusto, a cui io posso solo cercare di dare gli strumenti per vivere al meglio, rispettandola, volendole bene e magari, ogni tanto, facendola pure divertire".