Sanremo, la polemica di Danilo Sacco: non invitare i Nomadi una mancanza di rispetto

Lo sfogo del cantante: "Dopo 60 anni di storia, mi aspettavo un invito". E ad Amadeus: "Hai perso un'occasione"

Danilo Sacco

Danilo Sacco

Sanremo, 25 gennaio 2023 - Danilo Sacco non ci sta. "Mi sarei aspettato un invito, in virtù di 60 anni di storia". Il cantante dei Nomadi ce l'ha con Amadeus e i vertici del festival di Sanremo e a due settimane dall'inizio della kermesse canora si toglie i sassolini dalle scarpe. "Quest'anno c'è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io", scrive su Facebook Sacco, 57 anni, entrato nel gruppo nel 1993 per sostituire il fondatore Augusto Daolio, scomparso un anno prima. 

"Non invitare i Nomadi per i loro sessant'anni - s'infiamma la voce di 'Io vagabondo' - dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni... Beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l'autotune". 

"Avete perso una grande occasione", dice rivolgendosi a chi ha fatto le scelte artistiche, leggi il direttore e conduttore Amadeus

Il post è lungo e lascia spazio anche a un amarcord. "Sanremo si avvicina - scrive Sacco su Facebook - Un altro anno di festa e musica e quant'altro. E' un momento (piaccia o non piaccia), topico per la musica stessa proposta dal nostro Paese quindi va bene. Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di parteciparvi tre volte. Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari (grande voce, grande umilta') e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome). Ho sempre ricavato belle emozioni - prosegue Sacco - ed incontrato parimenti belle persone. Sempre". 

Bell'evento, bei ricordi. Ma, c'è un 'ma'.

"Ma quest'anno c'ìè qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io - scrive ancora Sacco -. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di 60 (SESSANTA) anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza. Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi". Il cantante poi conclude amaramente: "Avete perso una grande occasione. Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso ed in definitiva, dopo quarant'anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma..... Non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto. Voi pensate quello che volete".