Sanremo, Beppe Vessicchio torna a furor di popolo. "Bello stare coi giovani"

Il Maestro di nuovo all'Ariston dopo un anno di assenza

Beppe Vessicchio (Ansa)

Beppe Vessicchio (Ansa)

Sanremo, 4 febbraio 2020 - Fenomenologia di Beppe Vessicchio. Anche se solo in prova, il ritorno del Maestro sul palco di Sanremo 2020, dopo un anno d’assenza, è stato un successo. Solo un anno, ma la campagna "Escilo" lanciata l’anno scorso sul web da alcuni fan del Festival ha finito col rimarcane l’assenza. "Ritornare è ovviamente un piacere» ammette Vessicchio, 63 anni, che stasera dirigerà Le Vibrazioni in Dov’è. «Sono contento che questa opportunità sia legata alle Vibrazioni, perché ho realizzato gli arrangiamenti del tour con Orchestra al via il 17 marzo da Palermo (a Milano l’8 aprile - ndr). Si tratta di una formazione giovanile per la quale stiamo ancora individuando un direttore. Da tempo pensavo che giovani strumentisti classici siano un po’ orfani di occasioni in cui vivere la contemporaneità, mentre nel mondo del rock questi strumenti possono rivelare altre potenzialità. Basta pensare cosa sarebbe stato capace di fare Vivaldi con una chitarra elettrica".

Vessicchio ha partecipato a venticinque edizioni di Sanremo. "La più esaltante è stata la prima; quella del ’90, perché segnò il ritorno dell’orchestra al Festival – dice – Diressi La nevicata del ‘56 con Mia Martini e Tu… sì con Mango. Un anno straordinario con Ray Charles a duettare con Toto Cutugno e i Pooh con Dee Dee Bridgewater. Eravamo nella sede transitoria del Palafiori di Arma di Taggia, ma fu una grande festa lo stesso per il ritorno alla musica suonata. Prima, noi maestri ci limitavamo ad accompagnare gli artisti sotto al palco per vedere se il livello della voce era congruo alla base registrata». Un artista da riportare a Sanremo? "Ho avuto una lunga collaborazione con Gino Paoli ma su quel palcoscenico assieme non ci siamo mai saliti".