Sanremo 2020, le pagelle della finale. Elodie senza rivali, la Lamborghini non ce la fa

I voti ai look del Festival. Diletta Leotta non raggiunge la sufficienza, fighissimo Biagio Antonacci. A Mara Venier si perdona tutto

Elettra Lamborghini (sx) ed Elodie (Ansa)

Elettra Lamborghini (sx) ed Elodie (Ansa)

Sanremo, 9 febbraio 2020 - Il Festival di Sanremo sempre più lungo e notturno d’Italia rilancia alla grande lo smoking per tutte le età e i sessi. Rassicurante come quello con la giacca Giorgio Armani di Fiorello-mattatore, scintillante ed esagerato ma impeccabilmente sartoriale come quelli di Gai Mattiolo per l’inossidabilmente bravo Amadeus. Niente da segnalare sulle vallette ad eccezione di Sabrina Salerno come un ciclone quando canta Boys Boys Boys e ci fa tornare d’un botto al 1987. Elettra Lamborghini esce di seno quando balla col direttore d’orchestra, e non sorprende vista la trasparenza e lo slim della tuta carioca bluette come l’ombretto. Ancora una volta magico Achille Lauro come la regina Elisabetta I esempio di donna di potere senza eguali col cantante griffatissimo Gucci in crinolina e gorgiera col viso tempestato di perle. Diletta Leotta con la palma ricamata sulla scollatura col tocco sexy di Fausto Puglisi. Seducentissimo e macho Biagio Antonacci anche lui in velluto blu firmato Giorgio Armani con tanto di pochette. Splendida la Banda dei Carabinieri che festeggia 100 anni coi tutti i suoi sgargianti pennacchi.

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Elodie voto 10

Non ce n’è per nessuna altra, cantante o valletta: Elodie è la più chic, la più moderna, vestita in tutte le serate con abiti Versace, solo neri, ad alto tasso di sexy tranne lo scamiciatino che però ha fatto vedere le belle gambe. Ieri sera nella reinterpretazione del celebre abito indossato nel 1994 da Elisabetta Hurley, con coppe dei seni tagliate come fossero un pezzo di design e spacco laterale a tutta coscia.

Diletta Leotta voto 5

Con la palma sul seno che le solca la scollatura nell’abito trikini di Fausto Puglisi non è male, poi arriva col lungo tutto d’oro coi cristalli e sembra la brutta copia di Abbe Lane. Disastrosa nel siparietto canterino da bella femmina siciliana.

Biagio Antonacci voto 9

Sempre figo, fighissimo, Biagio che a 56 anni rompe ancora l’incantesimo. Donante il completo di velluto blu di Giorgio Armani, portato col lupetto in tinta. E nulla più.

Achille Lauro voto 11

Ancora boom di look per Achille Lauro, coraggioso e rivoluzionario artista che anche stavolta ci ha regalato un momento artistico indimenticabile. In gorgiera, crinolina e viso truccato con migliaia di perle racconta l’apice del potere femminile cinquecentesco di Elisabetta I Tudor e poi Zaccaria, via la crinolina e viva i pantaloni di velluto rosso anni Settanta col tocco pop sontuoso della camicia di organza rosa pelle con lo strascico. Bacio raffinato con Boss Doms coi ciglioni arcobaleno, vestito da infante chic in giacca e pantaloncini e camicia fuxia che fa ripensare all’ultimo defile maschile di Gucci. E Alessandro Michele ancora una volta stupisce e conquista e firma l’ultimo di una serie di look che resteranno nella storia del Festival.

Elettra Lamborghini voto 4

Proprio non ce la fa a vestirsi all’altezza della sua prepotente fisicità. Elettra tutta di bluette vestita, trasparentissima, con la scollatura che strabocca, il lato B che sembra di panna montata, sceglie Marinella Spose di Napoli che le dedica la collezione Artemisia che debutta l’8 marzo.

Rancore voto 6

Lo streetwear style entra all’Ariston con Rancore che scende la scala dei sogni di gloria come se si infialasse in metropolitana con felpa e cappuccio sulla testa.

Sabrina Salerno voto 7

Classe 1968, si può ancora permettere abiti da sexy dance con pantaloni di pelle l’attrice e marsina strizzata sul seno d’acciaio circondata dai Boys. E può ancora sfoggiare belle gambe come nella mises pomposa firmata Gabriele Fiorucci Bucciarelli.

Mara Venier voto 6

Peccato non aver indossato uno dei suoi coloratissimi tailleur. Il nero sfina, è vero, ma vuoi mettere una bella blusa di paillettes? Buona l’idea di scendere la temuta scala a piedi scalzi e con le scarpe in mano. A Mara perdoniamo tutto, col cuore.