Sanremo 2020, i favoriti: Gabbani e Diodato verso l'ultimo verdetto

Stasera il gran finale: tra i Big più votati dalla sala stampa ieri sera anche Pinguini, Vibrazioni, Pelù, Tosca, Rancore, Elodie, Lauro

Francesco Gabbani (sx) e Diodato (Ansa)

Francesco Gabbani (sx) e Diodato (Ansa)

Sanremo, 8 febbraio 2020 - Aperta, anzi apertissima la finale di stanotte a Sanremo. Con un favorito, Francesco Gabbani che è alto anche su Spotify. I miei nomi erano Diodato, Elodie, Anastasio, Pinguini, Tosca, nell’ordine che piace a voi. La Sala Stampa invece ha votato primo Diodato, poi Francesco Gabbani, Pinguini Tattici Nucleari, Le Vibrazioni, Piero Pelù, Tosca, Rancore, Elodie, Achille Lauro, Irene Grandi e Anastasio. Il gruppo che ha ancora chance di podio sembra adesso ristretto ai primi sei, gli stessi in ordine diverso della classifica delle prime tre serate: Gabbani, Vibrazioni, Pelù, Tosca, Pinguini, Diodato. Un peccato originale ha complicato tutto. È il voto delle prime due serate affidato alla Giuria Demoscopica, panel di modici consumatori di musica (in questo caso è un reato). Le loro classifiche, molto discutibili, e quelle giuste o incomprensibili dell’orchestra hanno bloccato la classifica. Così il trio che conduceva prima del voto della Sala Stampa, Francesco Gabbani seguito da Le Vibrazioni e Piero Pelù, sembrava difficilmente scalzabile da dietro. Oltretutto Gabbani un festival l’ha già vinto ed era subito alto su Spotify. 

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Contento per Tosca, che ha la canzone classica più bella, per i Pinguini Tattici Nucleari, forse la rivelazione di Sanremo, Diodato ed Elodie, che portano canzoni nuove. Siamo già alla settima posizione e da qui in giù risalire è molto difficile. Non sappiamo i distacchi della Demoscopica e dobbiamo ricordarci che il voto dell’Orchestra è stato necessariamente omogeneo (voti solo dal 5 al 10). Quindi, in attesa della rivoluzione, fuori Anastasio, Alberto Urso, Achille Lauro e Junior Cally, Marco Masini e Levante, Irene Grandi. 

La Sala Stampa può solo concentrare stasera il voto su un artista in gara, il televoto peserà sotto il 10 per cento. Poi esiste il paese reale delle charts in streaming di Spotify, quelle delle classifiche ufficiali Italia, che ieri pomeriggio aveva caricato tutti i 24 Big in gara. La classifica vedeva primi i Pinguini Tattici Nucleari, poi Achille Lauro, Elettra, Gabbani, Levante, Rancore, Elodie, Fasma, Junior Cally, Diodato al 13 e Anastasio al 15. Intendiamoci, non sarebbe uno scandalo se vincesse Francesco Gabbani con Viceversa, canzone non memorabile ma carina. Come innegabile è il tiro di Francesco Sarcina e Le Vibrazioni con Dov’è. Non brutta per carità, ma lontana dal meritare una vittoria al festival. E il carisma di Piero Pelù, nonno orgoglioso, non fa grande Gigante. Tutti artisti che stimo, sia ben chiaro. 

Che bello trovare Tosca e il suo mondo in alto, come i Pinguini, Diodato ed Elodie, che hanno portato canzoni contemporanee e interessanti. Penalizzati i rapper da Anastasio a Rancore, a sorpresa anche Achille Lauro e Junior Cally, più nel target della sala stampa. Devo dire che al quarto o quinto ascolto la playlist di Amadeus non esce male, fotografa il contemporaneo mettendo le cose al giusto posto. Ci conferma che il rap può avere contenuti forti e cultura, è il caso di Anastasio e Rancore, guizzi artistici dal basso, Achille Lauro. Una crescita comunque, Junior Cally. Ci ricorda che esiste una generazione di autori ed interpreti moto interessanti, Diodato e Mahmood per Elodie con Dardust, Dario Faini. Poi c’è il caso dei Pinguini Tattici Nucleari, i nipotini degli Eli e le Storie Tese. Da ultimi i numeri bassi di iTunes, primo Gabbani, seguito da e Lauro, Diodato, Le Vibrazioni, Elettra Lamborghini, Pinguini Tattici Nucleari, Levante ed Elodie la Top Ten. Ininfluente.