Sanremo 2020, Diletta Leotta: "Ritocchi? Può darsi"

Il confronto con Rula Jebreal: "Lei ha parlato di vita vera, io con leggerezza. Ma non è una gara fra noi"

Sanremo, Diletta Leotta all'Ariston (Ansa)

Sanremo, Diletta Leotta all'Ariston (Ansa)

Sanremo, 6 febbraio 2020 - «Non è piaciuto il mio monologo? Farò di peggio. Sabato canterò con Fiorello. E poi ballerò». Diletta Leotta si rilassa dopo le fatiche sanremesi nella sua camera d’hotel in leggins blu, maglioncino celeste e scarpe da ginnastica fluo, in attesa del gran finale. Sotto la sua finestra, una decina di ragazzini a caccia di selfie e pure i paparazzi schierati, quasi come sul set della Dolce vita.

Diletta, il suo monologo sulla bellezza non ha convinto... «Alt. Non parlavo di bellezza, ma del tempo che passa. Al massimo della bellezza che svanisce. Forse non è arrivato il messaggio».

Gli autori hanno sbagliato? «No, mi hanno proposto quel testo e l’ho subito sposato come mio. C’era molto di me: è stato un momento vero. Mia nonna mi faceva davvero la crostata di marmellata di mandarini».

La crostata non è bastata. Tornasse indietro lo rifarebbe? «Certo. Il problema è che si è fatto un confronto con il monologo di Rula Jebreal. Ma non si può fare un paragone, perché sono stati due momenti molto diversi. Rula ha parlato di vita vera, io ho recitato con leggerezza e ironia. Perché tutto dev’essere ridotto a una gara?».

Nessun confronto: le è piaciuto il monologo della sua collega di Ariston? «È stato fortissimo. Mi sono alzata in piedi, dietro il palco. Non l’avevo mai ascoltato: davvero commovente».

Alcune sue colleghe (da Monica Leofreddi a Francesca Barra) l’accusano: fa retorica, è rifatta. Che cosa risponde? «La chirurgia non serve per fermare il tempo che passa. Il ritocchino è solo un modo per farti stare meglio, per coprire un’imperfezione. Io ho 28 anni, ma tutti dicono che sembro più vecchia!».

La ferisce che nel festival delle donne, venga criticata da altre donne? «Alla fine volevo parlare d’altro. Invece si finisce sempre lì: si parla solo della mia bellezza».

Crede che dopo le polemiche su sessismo e passi indietro, il festival abbia fatto un passo avanti dopo i monologhi di martedì sera? «Non ambivo a dare una svolta a Sanremo con le mie parole. Sul palco voglio divertirmi, con leggerezza. Se avessi voluto giocare sul sicuro, avrei presentato i cantanti punto e basta. Invece, ho recitato. E sabato vi stupirò».

I dati, però, le danno ragione: lo share durante il suo monologo si è impennato e tra le parole più twittate c’è anche #dilettaleotta. Una rivincita? «Non ne ho bisogno. Ma su Instagram, ammetto, mi aspettavo più interazioni e pensavo di raddoppiare i sei milioni di follower...».

Che cosa ha provato ad essere la prima donna – su dieci – a scendere le scale dell’Ariston? «Mi sono divertita. Ero tranquilla. L’adrenalina ce l’hai prima quando ti devi preparare, truccare, scegliere gli abiti. Il pre-Sanremo è molto peggio».

In molti hanno dato i voti alle conduttrici. Ora tocca a lei: via libera alle pagelle... «Rula straordinaria, Amadeus con la sua umiltà fa sentire tutti a casa, Fiorello è un mostro di bravura in tv».

E tra i cantanti? Per quale ‘squadra’ tifa? «Elodie. È mia amica, forse sono di parte...».

L’altro giorno ha avuto una brutta disavventura: un uomo si è spacciato per il suo fidanzato per entrare nel suo hotel... Ha avuto paura? «Era uno squilibrato. Per fortuna non è successo nulla».