Beatrice Antolini a Sanremo 2020. Chi è: da Vasco ad Achille Lauro

E' l'unica donna direttrice d'orchestra al Festival

Beatrice Antolini (foto da Fb)

Beatrice Antolini (foto da Fb)

Sanremo, 7 febbraio 2020 - In questo Festival di Sanremo 2020 che dovrebbe glorificare la donna e la parità dei sessi ci sono alcuni dati che sembrerebbero contraddire la tesi. Tanto per dire, le cantanti in gara sono solo 7 su 24. Ma ancora di più è significativo un altro dato: una sola donna come direttrice d'orchestra. Si chiama Beatrice Antolini ed è colei che sovrintende (vestiti esclusi) all'orchestra nelle esibizioni di Achille Lauro. Capelli biondi lunghi e lisci, trucco accentuato, espressione tra l'angelico e il malizioso, Beatrice è di Macerata ma ha vissuto soprattutto a Bologna, è compositrice, vocalist e polistrumentista. Dopo aver iniziato a suonare il pianoforte a tre anni, in seguito ha studiato al Conservatorio, ha partecipato a concorsi di musica classica ma poi è ha preso lo svincolo verso la tangenziale del rock e del punk, tanto da suonare ain una tribute band dedicata ai Joy Division

In quanto a Sanremo, da apprezzare soprattutto l'imperturbabile aplomb di Beatrice con cui ha proseguito nel proprio impegno mentre Lauro, spogliatosi del mantello, si esibiva nell'ormai famoso nude look paillettato. AL contario, lei aveva preferito un castigato ed elegante abito di pizzo nero.

Non è passata inosservata (e non era facile, dovendo misurarsi con le bizze di Lauro), tanto da aver ricevuto i complimenti, anzi i "komplimenti" del Komandante, cioè Vasco Rossi: "Bravissima Bea. Kom... Plimentissimi". Beatrice infatti ha partecipato agli ultimi due tour del rocker di Zocca, guadagnandosi anche la gloria di un assolo sul palco di San Siro.

Sulla sua strana liaison con Lauro ha raccontato di averlo notato anni fa nell'ambiente dell'hip hop sia per la trasversalità che praticava nei generi musicali, sia - ovviamente - per le mise perlomeno stravaganti. L'incontro vero e proprio poi è avvenuto l'anno scorso proprio a Sanremo, al Dopofestival. Una curiosità: qui all'Ariston Beatrice non solo dirige l'orchestra, ma suona anche le percussioni, conferma della sua versatilità. È una che ha fatto strada a tambur battente.