Sanremo: Naomi no, Palombelli sì. Caos vallette

Forfait della Campbell per le "nuove restrizioni Usa" anti Covid. Ancora polemiche sulla star della concorrenza. E scatta la zona rossa

Naomi Campbell, 50 anni: la top model era attesa il 2 marzo all’Ariston

Naomi Campbell, 50 anni: la top model era attesa il 2 marzo all’Ariston

Da swiffer a bidone aspiratutto. L’abilità di Amadeus nel riuscire ad attirare polemiche con la stessa efficacia con cui il magico panno bianco attira a sé la polvere – abilità individuata da Fiorello – ha fatto un bel salto di qualità proprio in queste ore, col Festival di Sanremo al via tra una settimana e il Ponente ligure assediato dal virus dichiarato zona rossa da domani al 5 marzo. Alzato il polveroso tsunami di critiche con l’annuncio giorni fa della scelta della “valletta di lusso“ Barbara Palombelli, ieri è scoppiata la bomba del forfait di Naomi Campbell. Motivazione ufficiale – al netto della volubilità della top model, dote notoriamente proporzionale alla gigantesca bellezza – "le "nuove restrizioni Usa anti pandemia", ha detto Amadeus. Al suo posto l’attrice Matilda De Angelis, mentre viene chiamata tra i rinforzi delle vallette la modella italiana Vittoria Ceretti.

Solo 24 ore prima dell’annuncio del forfait, domenica sera in diretta con Fazio su Raitre, Amadeus dall’Ariston aveva assicurato che con Naomi era tutto a posto: "Ci siamo incontrati via Zoom". Chissà cosa s’erano detti: fatto sta che una tessera di non poco conto di questo già geneticamente fragile Sanremo 2021, viene a mancare all’improvviso, a pochi giorni dalla partenza, e c’è da chiedersi se qualcosa della gestione – ben oltre l’emergenza Covid – non sia stata affrontata con fin troppa disinvoltura. Sulla questione Palombelli, invece, era stato Fiorello, sempre da Fazio, a smorzare i toni: "Sanremo è di tutti, come l’aria". Ma i malumori su Barbara, con le ore che passano non si placano, anzi: "Ennesimo atto di disprezzo nei confronti delle giornaliste della Rai. Un programma Mediaset ogni sera attacca la Rai e i suoi dipendenti, e la Rai che fa? Chiede a una giornalista Mediaset di condurre il Festival", la rabbia del segretario Usigrai Vittorio Di Trapani cui fa eco la consigliera Rai Rita Borioni: "Botteri, Sciarelli, Bortone, Giandotti non andavano bene? Le professioniste Rai non sono all’altezza secondo i vertici della Rai?". All’elenco delle giornaliste andrebbe aggiunto il nome di Manuela Moreno, perché è lei che ogni sera con il Tg2 Post di Raidue, combatte a colpi di Auditel contro Stasera Italia della Palombelli su Retequattro.

E mentre persino il Parlamento si spacca e si unisce in alleanze ancora più strambe di quelle tecniche (Pd e Fdi: scelta sbagliata; Iv, Udc e Nci: scelta ottima), il commissario di Vigilanza Rai (Fdi) Mollicone chiosa: "La questione non è Palombelli, giornalisti Rai o Mediaset: il vero tema, che abbiamo già posto al direttore di Raiuno Coletta e che porremo anche all’ad, è che la direzioni artistica torni alla Rai". È infatti l’eccessiva esternalizzazione del patrimonio della tv di Stato il vero nodo su cui si dibatte: e in ballo non c’è solo il potentissimo entourage “esterno” alla Rai di Amadeus e Festival, ma anche il recentissimo flop del programma “esterno” del sabato sera di Raiuno A grande richiesta, che alla seconda puntata s’è fermato a 1.892.617 spettatori (8,27% di share) contro i 6 milioni 171mila spettatori (30,34%) della De Filippi su Canale 5, guadagnandosi lo spostamento al martedì.

Polemiche su polemiche. Ci mancava La Rappresentante di Lista, grande duo colto, sperimentale, “queer”. E provocatore: tanto da aver messo sulla copertina dell’album con cui arriva in gara a Sanremo, una stilizzata “origine del mondo” bella pelosa e a gambe aperte, in confronto Courbet è un dilettante. Chissà che succede, se lo swiffer passa anche di lì.