Sanremo, Amadeus cala il poker di regine

Egonu e Francini si uniscono a Ferragni e Fagnani come co-conduttrici. Poi l’annuncio: Zelensky in collegamento nella serata finale

Le quattro co-conduttrici di Sanremo 2023 (Ansa)

Le quattro co-conduttrici di Sanremo 2023 (Ansa)

Ci siamo quasi. Di Tg1 in Tg1, il mosaico del 73° Festival della Canzone italiana inizia a completarsi. Ieri Amadeus ha annunciato all’ora di pranzo i nomi delle ultime due signore chiamate ad affiancare lui e Gianni Morandi nella conduzione delle serate di giovedì 9 e venerdì 10 febbraio. Si tratta, rispettivamente, di Paola Egonu, la pallavolista azzurra nata a Cittadella, in Veneto, da genitori nigeriani 24 anni fa, e di Chiara Francini.

"Sicuramente partecipare a Sanremo è un sogno che si avvera per ogni ragazza italiana, ed è un traguardo incredibile per una di provincia come me" ha ammesso a caldo l’attrice fiorentina, 43 anni, paladina del movimento Lgbt+, giudice di Drag Race Italia. "Ho dovuto tenere il segreto per una settimana, da quando è arrivato questo messaggio da uno sconosciuto che si firmava Amadeus, accompagnato da un vocale in cui era chiaro che era la sua voce". La Egonu, reduce dal bronzo ai Mondiali ma anche dallo sfogo contro i commenti dei leoni da tastiera ("mi chiedono se sono italiana") che l’avevano spinta ad annunciare l’intenzione – poi smentita – di lasciare la maglia azzurra, dopo aver sfidato il muro del pregiudizio, dal razzismo alla sessualità, arriva all’Ariston dopo aver debuttato nello show-biz due anni fa doppiando Sognaluna nel cartoon Soul della Disney.

A tre settimane dal D-Day le caselle della co-conduzione femminile sono (finalmente) tutte occupate; si comincia, infatti, martedì 7 febbraio con Chiara Ferragni per passare alla giornalista Francesca Fagnani il mercoledì, alla Egonu il giovedì, Francini il venerdì e, ancora, la signora Fedez il sabato. La notizia più clamorosa della giornata di ieri relativa a Sanremo l’ha data, però, Bruno Vespa nel salotto di Mara Venier, anticipando la presenza al Festival di Volodymyr Zelensky. Riprendendo, infatti, il copione già seguito in altri grandi eventi mediatici come Cannes, la Mostra del Cinema di Venezia o i recenti Golden Globe, il presidente ucraino coglierà l’occasione offertagli dalla Rai di un intervento in videocollegamento da Kiev nella serata finale.

E mentre Amadeus e Rai saranno chiamati nelle prossime ore a pronunciarsi sulla questione Madame – date le sue recenti affermazioni via social – e sulla congruenza delle indagini in corso sul suo Green pass falso col codice etico della tv di Stato, restano ancora da definire ospiti e superospiti, anche se il conduttore, sempre ieri, ha ufficializzato l’esibizione dei redivivi Black Eyed Peas nel corso della seconda serata, la stessa in cui è fissata quella del trio “all stars” Morandi-Ranieri-Al Bano. La prima serata, come noto, sarà invece aperta da Mahmood e Blanco con quella Brividi portata sul gradino più alto dell’Ariston un anno fa e risultata poi essere il singolo più venduto dell’intero 2022.

In fase di ufficializzazione pure la reunion al Festival dei Pooh, mentre è ancora in alto mare – è il caso di dirlo – l’agenda della Costa Smeralda, su cui si sono attesi gli eroi della scena “urban” italiana, protagonisti ogni sera di un set di venti minuti. Al momento cabine prenotate solo per Salmo ( martedì e sabato), e Guè, atteso giovedì, ma Amadeus promette altre rivelazioni nel corso della settimana. Uno stillicidio. E più di un rimpianto per le conferenze stampa dei tempi in cui Pippo Baudo tirava fuori di tasca il suo bravo fogliettino con elencati, sera per sera, cantanti e ospiti. Gente come Bruce Springsteen, Cher, Take That, Blur, Céline Dion, tanto per prendere i nomi delle star di un’edizione a caso. Un cast del genere Amadeus l’avrebbe annunciato in mondovisione dopo la benedizione pontificia Urbi et Orbi della domenica mattina.