Mercoledì 24 Aprile 2024

Sanremo 2019, Arisa: "Farò ballare il Festival"

"Il mio brano con l'allegria della Carrà. E il duetto con l'ex Spandau"

Arisa, pronta per Sanremo 2019

Arisa, pronta per Sanremo 2019

Milano, 28 gennaio 2019 - "Se l'Italia vuol vincere l’Eurovision, mi faccia prima rivincere Sanremo". Arisa si prepara a tornare in scena col cuore al Festival e la mente a Tel Aviv. Già proiettata verso quello che considera il suo sogno proibito. Cinque anni fa, infatti, non le bastò alzare al cielo il leone con la palma per intascare l’ambitissima partecipazione a quello che si ostina a chiamare “Eurofestival”, perché la Rai non aveva ancora stabilito il principio di far rappresentare il nostro paese al primo classificato dell’Ariston (e infatti toccò ad Emma).

Acqua passata per Rosalba Pippa, pardon “Ari” come la chiamano gli amici, che in Mi sento bene porta Mary Poppins in discoteca, attaccando il pezzo come fosse un musical Disney per poi esplodere con una dance formato Raffaella Carrà. "Avrei potuto portarla al Festival già lo scorso anno, ma non mi sentivo pronta", spiega. "Cambiata casa discografica avevo bisogno di un po’ di tempo per ritrovarmi padrona di quel che faccio". La nuova casa è la Sugar di Caterina Caselli e Una nuova Rosalba in città è l’album con cui la cantante lucana si regala al pubblico con tanto di coccarda rossa annodata in vita: 12 nuove canzoni firmate da 6 produttori e ben 17 autori tra cui Cristiano Malgioglio, Diego Mancino, Niccolò Agliardi, Dario Faini e lei stessa.

Perché ha deciso di spiazzare l’Ariston con un brano come “Mi sento bene”?

"L’idea era proprio quella di fare una cosa alla Carrà, che potesse unire le mie tante anime di cantante, attrice, intrattenitrice televisiva".

Dopo il cambio di casa discografica, pensava che la sua storia sarebbe ricominciata da Sanremo?

"No. Pensavo semplicemente a un nuovo singolo da mandare in radio, poi mi sono resa conto che, dieci anni dopo, sarebbe stato giusto tornare lì dove sono partita".

Nella serata del venerdì condividerà il pezzo l’ex cantante degli Spandau Ballet, Tony Hadley.

"Lo rivisiteremo in chiave fedele, ma un po’ più “spumeggiante”; accentuando certe colorazioni anni Ottanta. Io e Tony, fra l’altro, canteremo immersi nelle coreografie dei Katakló e quindi in quelle specialissime atmosfere che solo i ballerini di Giulia Staccioli sanno creare".

Potendo avere accanto chiunque, chi avrebbe voluto?

"Gli Abba, ma non cantano più".

“Amarsi in due”, un altro pezzo dell’album, è la versione formato Malgioglio di “Amar pelos dos”, il brano con cui Salvador Sobral due anni fa ha vinto l’Eurovision.

"L’idea d’inserirla è stata di Caterina. Abbiamo utilizzato addirittura il provino. Avrò anche tanti difetti, ma quando una canzone mi piace, riesco a trovare subito il modo giusto d’interpretarla. Ricordo che, dopo il trionfo, Sobral disse: non è vero che le canzoni emozionanti non hanno futuro. Concordo. E poi lui è pure un bel tipo".

Potendo scegliere solo tre pezzi, su cosa punterebbe?

"Su Una nuova Rosalba in città, perché dà una lettura di me stessa che prima ignoravo. Ma anche Il futuro ha bisogno d’amore, perché è un brano universale nel quale ci sono anche le voci delle persone che amo. A cominciare da mio padre che dice “…sei il cuore mio”. E infine il brano di Sanremo, perché rappresenta il primo passo di un nuovo cammino".

E ora?

"Canterò nei club. Anche se ho sempre pensato che quel tipo di cornice non mi appartenesse perché sono una da teatro. Lavorare mi sprona. Ed è un bene. Fosse per me, infatti, farei solo la testimonial della Nutella".

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