"Sandra, Sbirulino e il suo Raimondo" Lucia apre le porte di Casa Mondaini

di Giovanni Bogani

Andrà in onda stasera alle 23.15 su Raitre, in prima assoluta, il primo appuntamento di Illuminate: una serie di ritratti televisivi dedicati a donne. Donne protagoniste del nostro tempo. Il ritratto di stasera è dedicato a Sandra Mondaini, nel decennale della scomparsa: a raccontarne la storia, fra testimonianze di colleghi e amici – Giancarlo Magalli, Gerry Scotti, Simona Izzo, Edoardo Vianello – sarà un’attrice fra le più luminose del panorama italiano, Lucia Mascino.

Quarantatré anni, splendidi occhi color immensità, lampi di ironia. L’abbiamo vista, affacciandoci alla nostra finestra televisiva, nei Delitti del BarLume, con la divisa del commissario Vittoria Fusco; nella fiction su Mia Martini, Io sono Mia, era la giornalista chiamata a intervistarla: fra lei e Serena Rossi, uno scontroincontro di anime. Stasera ci porterà a spasso nell’anima e nella storia di Sandra Mondaini.

Lucia, che cosa la ha colpita di Sandra Mondaini, mentre preparava il docufilm?

"La conoscevo, da piccola, per il suo personaggio di Sbirulino, per quella voce che era come il suono di un ottavino, un geyser vocale acutissimo. Adesso, però, ho rivisto tutti i suoi sketch con Raimondo Vianello, e ho ammirato un’intesa che fa scintille, una scelta di tempi perfetta. Il ritmo di quegli sketch è musica pura. Ho capito che dietro c’era tanta tecnica, tanta maestria".

Sembrava tutto molto naturale, invece…

"E invece tutto funzionava perché Sandra – e Raimondo – erano meticolosi, rigorosissimi nella costruzione della scenetta. Tanto da potersi permettere anche di improvvisare. Sandra mi ha sconvolto, per la sua bravura. È stata la prima soubrette comica della tv italiana, insieme a Delia Scala e a Franca Valeri. Hanno aperto una strada".

Fra poco, la troveremo in un genere di film per lei del tutto nuovo. Sarà, insieme a Christian De Sica, in Natale su Marte.

"Eh sì! Il mio ‘pianeta Marte’ è il film di Natale: non ero mai approdata in quel pianeta. Ho ritrovato Christian, collega meraviglioso con cui avevo lavorato nel film Fraulein, e Milena Vukotic, l’attrice più meravigliosa, spiritosa e giovane che abbia mai incontrato".

A gennaio sarà anche nei due nuovi – attesissimi – episodi dei Delitti del BarLume. Quali saranno le novità?

"La prima novità è che l’emergenza Covid ci ha fatto cambiare il modo di girare, e anche le storie da raccontare sono cambiate. In una delle due puntate, ci sarà il primo arresto eseguito su Zoom, in videochiamata! Le videochiamate, le videoconferenze, sono entrate nel racconto televisivo".

In questi giorni, lei è anche impegnata a teatro.

"Sì: con grande felicità. Perché sono sul palco insieme al mio amico, fratello, compagno di pensieri Filippo Timi, e diretto da un regista che ama le donne come Giuseppe Piccioni, al suo debutto teatrale. Tornare a teatro è tornare a respirare, a vivere. La pièce si chiama Passeggiata di salute: l’incontro fra due anime, due persone, ossessionate dai sentimenti, dalla sofferenza, dall’incapacità di accettare l’altro, dal sesso, dall’amore".

Lei, personalmente, come sta vivendo l’amore?

"L’amore è un allenamento: l’allenamento a tenere il cuore aperto. È difficile farlo sul palcoscenico, è difficile nella vita privata, è difficile con gli amici. Per fortuna, l’amore l’ho conosciuto ampiamente: e all’amore credo ancora".

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