Giovedì 18 Aprile 2024

San Valentino sulle tracce delle grandi storie d'amore

Dalla Verona di Giulietta e Romeo alla Sicilia della baronessa di Carini

Gradara (Ansa)

Gradara (Ansa)

Roma, 13 febbraio 2019 - E’ questione di ore: fa poco si festeggerà San Valentino, giorno degli innamorati per eccellenza. Per chi è ancora indeciso su come festeggiarlo, ecco un itinerario in Italia, sulle tracce delle grandi storie d’amore del passato, per costruirci un San Valentino su misura che ci permetterà di scoprire località romantiche e molto belle.

FOCUS Tra storia e leggenda: perché è la festa degli innamorati

Cominciando da Verona, che per il 14 febbraio vara una seri di eventi all’insegna dell’amore (da vedere su www.veronainlove). Ci saranno, in Piazza dei Signori, le bancarelle di Un Cuore da Scoprire, mentre il vicino loggiato di Fra’ Giocondo diventa Loggiato in Love per conoscere dolci e vini della tradizione veronese. In Cortile Mercato si possono lasciare missive d’amore nella bacheca 'Il Messaggio del Cuore', e sempre per chi ama scrivere lettere d’amore, ogni anno, per San Valentino si tiene la consegna del premio Cara Giulietta. Sarà poi la musica della rassegna Live in Love a fare da sottofondo a tutti gli appuntamenti, come 'Soffi d’Amore', pioggia di coriandoli sotto la quale gli innamorati potranno scambiarsi un bacio lungo un minuto.

Una curiosità: storia (o leggenda?) analoga pare accaduta a Bologna, protagonisti Virginia Galluzzi e Alberto Carbonesi, due giovani amanti di fazioni rivali che, osteggiati dalle famiglie, nel 1258 si sposarono in segreto. Furono scoperti dal padre di lei (un’altra versione vuole che lo furono dai parenti di lui), che uccise il giovane. E Virginia, disperata, si impiccò. Oggi chi passeggia nella centralissima via Massimo d’Azeglio può sostare in Corte dei Galluzzi, con la massiccia torre, dove visse la sfortunata Virginia. Sempre per San Valentino, altrettanto famosa è Gradara, borgo marchigiano della provincia di Pesaro Urbino, teatro del tragico amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, cantati da Dante nel V Canto dell'Inferno. E’una vicenda vera, inizia nel 1275, quando Guido Minore, Signore di Ravenna e Cervia, fece sposare la figlia Francesca, con l’inganno, a Giovanni Malatesta detto Giangiotto, che proprio attraente non era. Così, per evitare un rifiuto da parte della giovane, le fu fatto credere che lo sposo sarebbe stato il fratello di Giangiotto, Paolo detto 'il Bello'. Francesca ci rimase malissimo quando si trovò di fronte al vero marito, ma accettò le nozze. Però Paolo, colpito dalla cognata, cominciò a ronzarle intorno. E in un tragico giorno del settembre 1289, mentre (secondo Dante) i due amanti leggendo insieme la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra si scambiavano un casto bacio, furono sorpresi da Giangiotto che li uccise tutti e due con la spada. Visitare la Rocca di Gradara può essere una bella occasione per festeggiare San Valentino in un borgo medioevale, vicino al mare, molto suggestivo (info suwww.gradara.org).

Frasi d'amore, citazioni e idee originali per lei e lui

Anche a Napoli c’è una storia d’amore tragica, con tanto di fantasma, che si aggirerebbe in piazza San Domenico Maggiore: quello della bellissima Maria d’Avalos che nelle notti di luna piena cercherebbe il suo amante, Fabrizio Carafa duca d’Andria. Furono sorpresi proprio nel letto nunziale di Palazzo Sansevero, il 18 ottobre 1590, dal marito di lei, il principe Carlo Gesualdo da Venosa, che li pugnalò a morte. Da allora pare che il fantasma della sfortunata Maria d’Avalos si aggiri in piazza San Domenico Maggiore, piangendo disperata e cercando l’amante perduto. Proseguendo verso sud si arriva in Sicilia, sempre sulle tracce di un’altra grande storia d’amore anch’essa finita nel sangue. Chi ha Palermo come meta per San Valentino potrà recarsi nella vicina Carini e visitare l’imponente, austero e misterioso castello teatro di una tragica vicenda. Qui il 4 dicembre 1563 venne uccisa dal padre, insieme all’amante Ludovico Vernagallo, donna Laura Lanza di Trabia, baronessa di Carini, moglie di don Vincenzo La Grua-Talamanca. La potente famiglia cercò di far passare sotto silenzio il delitto d’onore, ma i cantastorie dell’epoca lo narrarono per anni, e una leggenda dice che sulla parete della stanza del delitto rimase l’impronta insanguinata di una mano di donna Laura; impronta che farebbe la sua comparsa ogni 4 dicembre, giorno del delitto, e il suo fantasma vagherebbe nel castello in cerca del padre. Info per visitare il castello su www.comune.carini.pa.it. La storia fu raccontata nel 1975 dallo sceneggiato Rai “L’amaro caso della baronessa di Carini” (con Ugo pagliai e Janet Agren), e poi nel 2007 da un’altra versione televisiva, “La baronessa di Carini” (con Vittoria Puccini e Luca Argentero).

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