Lunedì 10 Febbraio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Salone dei record. Tutto esaurito in città. E Genova ringrazia

Salone dei record. Tutto esaurito in città. E Genova ringrazia

di Paolo Galliani

Periodo speciale, è evidente. Per la nautica che sta vivendo il suo momento d’oro certificato da un Salone che si preannuncia da annali, per livello espositivo e interesse del mercato. Ma anche per Genova, perché il 2023 è l’anno della metamorfosi tra quello che la città era e quello che potrà essere grazie al progetto Waterfront di Levante firmato da Renzo Piano. Una cosa è certa: la grande kermesse del diporto che prenderà il via il prossimo 21 settembre sarà ancora una volta la manifestazione-clou del capoluogo ligure, quello che più di altri ha il potere di certificare il suo ruolo di "capitale italiana della cultura del mare" e di hub per buyer e operatori da tutto il mondo.

Con effetti economici notevoli se è vero che il suo impatto sulla regione è valutato in almeno 60 milioni, a riprova della leadership che la vede ai primissimi posti - su scala nazionale - per unità da diporto immatricolate, per patenti nautiche rilasciate, per quantità di posti- barca disponibili e per produzione di yacht. Che il Salone non sia "un evento" ma "l’evento" dell’anno lo rivela anche il trend delle prenotazioni nell’hôtellerie, settore che peraltro sta vivendo un momento di fortissima espansione, come ribadisce Laura Gazzolo, coordinatrice di Confindustria Alberghi di Genova, a riprova di quanto la città stia riposizionandosi sul mercato anche come destinazione turistica oltre che per il business.

C’è un hotel di alto standard in fase di costruzione nei pressi della Stazione Marittima; presto, un altro albergo di livello farà bella mostra di sé nell’ex-silos granario ’Hennebique’; un nuovissimo 5 stelle a chiara vocazione green sorgerà a Nervi; e nella centralissima piazza De Ferrari c’è il Bristol che nei prossimi giorni festeggerà il passaggio dalle quarta alla quinta stella. "E se è vero – come Laura Gazzolo conferma – che si sta notando un interesse crescente a investire da parte dei maggiori brand, italiani ed esteri, ancora una volta sarà il Salone Nautico a trainare e a fare da locomotiva".

Si parla di una saturazione degli alberghi attorno al 90% durante i 6 giorni della manifestazione, con una ricaduta facilmente immaginabile anche sul mondo della ristorazione e del commercio. Non è finita. Si sta lavorando per fare della zona della Foce uno dei quartieri più moderni e accoglienti del Mediterraneo, anche in termini di divertimento e leisure, come è facile intuire anche dall’interesse per il capoluogo ligure dimostrato recentemente da Flavio Briatore, nei giorni scorsi sbarcato in città per mettere a regime il suo ’pop-up restaurant’ attivo durante il Salone.

Una fibrillazione collettiva destinata a ritoccare l’immagine dei genovesi portati al ’mugugno’, tratto peraltro percepito da chi viene dall’esterno come una sorta di istintiva tendenza al brontolio e allo scontento. Tesi riduttiva. La sensazione è che in realtà i genovesi siano fondamentalmente orgogliosi di quello che hanno e desiderino cambiare le cose non lasciando ad altri il compito di stabilire i tempi, i termini e le condizioni. Comprensibile.

E quello che andrà in scena tra il 21 e il 26 settembre di fronte a piazzale Kennedy sarà l’occasione per cogliere il volto vero di questa città-laboratorio che vive la ’muta’ di questi anni come condizione privilegiata: cambiare, perché farlo è segno di saggezza, utilizzando il Salone Nautico come occasione per dare all’esterno l’immagine migliore di sé. Quella di una Genova fascinosa ma anche accogliente. Notoriamente ’superba’. Ma mai saccente.