Sabato 20 Aprile 2024

Rolling Stones accusati di plagio. "Living in a ghost town? Copiato"

Protagonista una band spagnola, che porta all'attenzione due sue canzoni. Ecco le motivazioni della causa

Rolling Stones (foto Ansa)

Rolling Stones (foto Ansa)

"So sorry". Fosse tutto vero - ed è ancora tutto da dimostrare in tribunale - questa storia potrebbe chiudersi così. E' infatti questo il titolo di uno dei due brani che secondo la band spagnola degli Angelslang i Rolling Stones hanno rubato per realizzare la loro 'Living in a ghost town', composta a distanza tra l'Italia (dove si trovava Mick Jagger), l'Inghilterra e gli Usa, e pubblicata a sorpresa durante il lockdown del 2020. L'altro brano citato in causa si intitola invece 'Seeds of good'. Due canzoni scritte tra il 2006 e il 2007 e che secondo il leader della band accusatrice degli Stones, Sergio Garcia Fernandez, presentano fin troppi punti in comune con il singolo degli Stones. Così, al netto delle suggestioni, lo scorso 10 marzo è stata presentata regolare denuncia per plagio al tribunale federale di New Orleans, negli Usa. 

Ecco la motivazione della causa: a sentire Garcia Jagger, Richards e soci si sarebbero "appropriati indebitamente di molti elementi riconoscibili e protetti dal diritto d’autore" come "melodie vocali, progressioni di accordi, parti di batteria, di armonica, parti di basso, ritmo e altri elementi importanti". E come avrebbero fatto? Attraverso un demo che l'accusatore a un certo punto ammette di aver fatto avere a un parente stretto e non meglio specificato di Mick Jagger.

Insomma, il sogno di tutti i musicisti (far avere un disco di proprie cose a una star e sperare poi che l'ascolti davvero) nella versione degli Angelsgang si sarebbe trasformato in un incubo. L'unica ipotesi verosimile, comunque, visto che gli ascolti su Spotify, Youtube e sugli altri canali online dei brani della band spagnola non superano il centinaio. Garcia, si legge su Billboard, avrebbe addirittura una email di risposta di questo parente stretto di Jagger, che affermerebbe quanto la musica di So sorry e Seeds of good fosse perfetta per gli Stones. Peccato solamente che il testo di questa email, perlomeno stando alle fonti del sito di musica americano non sia allegato alle prove documentali della causa. Insomma, non benissimo.

Saranno i giudici americani, in ogni caso a decidere. Aggiungendo, comunque vada, all'aneddotica delle cause per plagio un altro tassello. Come la volta in cui gli stessi Rolling Stones denunciarono gli inglesi The Verve per l'uso improprio di un frame campionato della loro 'The last time' nel grande successo di Richard Ashcroft e soci 'Bitter Sweet Symphony'. Ebbero ragione gli Stones, e nei crediti bisognò aggiungere, tra gli autori, anche Jagger e Richards, che poi soltanto anni dopo rinunciarono ai diritti sul brano. Ma ogni tanto Davide ha vinto contro Golia. Chi non ricorda infatti la causa intentata da Al Bano e Romina Power nientemeno che contro Michael Jackson? Era il 1992 e il cantante di Cellino San Marco riuscì a portare in un'aula di tribunale romano il re del pop, per difendersi dall'accusa di quelle 37 note troppo simili tra la sua celebre Will You Be There e la poco conosciuta perfino in italia I cigni di Balaka. Vinsero Al Bano e Romina, e Jackson fu condannato a pagare. Ma poi in Appello emerse che tra i due litiganti la versione madre fosse una terza: un brano del 1939: Bless You For Being An Angel degli Ink Spots, malauratamente sprovvisti di copyright. E vissero tutti felici e contenti. Dei Rolling Stones, invece, aspetteremo con ansia notizie da New Orleans.

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