Giovedì 18 Aprile 2024

Rocky e Rambo, il crepuscolo degli eroi di Sylvester Stallone

Con Creed II (il 24 gennaio in Italia) e Rambo V (in autunno), nel 2019 usciranno gli ultimi atti delle saghe che hanno segnato gli anni Ottanta. Per Stallone, 72 anni, è tempo di produrre nuovi progetti, tra cui un film di supereroi.

Rambo V, con inedito look da cowboy

Rambo V, con inedito look da cowboy

Roma, 3 gennaio 2019 - L'ultimo Rambo - il V, che uscirà in autunno - punta a stupire, con le prime immagini dove l'ex marine sfoggia un look da cowboy che meglio si adatta all'età del protagonista. L'imminente capitolo finale di Rocky (Creed II, in Italia il 24 gennaio), vede contrapposti due figli 'd'arte', quelli di Apollo Creed (l'avversario storico di Balboa) e Ivan Drago. In ogni caso, siamo di fronte all'ultimo atto. Al crepuscolo degli eroi americani. Nel 2019, insomma, Sylvester Stallone, 72 anni, dirà addio ai due personaggi che hanno segnato la sua carriera. “Stallone ha già detto che questa sarà la sua ultima apparizione come Rocky – spiega Nanni Cobretti, fondatore de 'I 400 calci', collettivo di esperti di cinema d'azione (e non solo) che spopola su internet e che ha appena pubblicato una 'Guida da combattimento a Sylvester Stallone' (Magic Press) -. Devo dire che ho visto il film ed è una chiusura assolutamente degna”. In 'Creed II', infatti, il vecchio Rocky Balboa farà l'allenatore del figlio dell'amico, in vista di un match contro l'erede di Ivan Drago, indimenticato peso massimo russo interpretato da Dolph Lundgren in Rocky IV. Era stato proprio Drago a uccidere Apollo sul ring, per poi essere sconfitto da Rocky, in un match dove soffiavano venti di Guerra Fredda. Abbandonato dalla moglie (Brigitte Nielsen, che farà un cameo) e dallo Stato, Drago insegna al figlio a boxare: si intrecceranno guantoni e vendette.

RAMBO NEW LOOK

Dal campione sul ring al soldato: proprio a dicembre l'attore ha finito di girare 'Rambo V: Last Blood', sequel di 'John Rambo' (2008), che uscirà in autunno. Nel film, l'ex Berretto verde combatterà contro uno spietato cartello messicano, che ha rapito la figlia di un'amica. «Il personaggio mi è stato presentato nel 1980 e nessuno voleva interpretarlo – ha ricordato Sly in occasione della fine delle riprese –. Ero solo l’undicesima scelta. Le persone lo consideravano quasi un progetto maledetto. L’ho guardato e mi sono detto: “Questa è una fantastica opportunità”». Le prime immagini scaturite dal set hanno spiazzato i fan: Stallone appare infatti vestito da cowboy. «Rambo è sempre stato il “lato oscuro” di Rocky, un personaggio tormentato, molto più negativo del pugile – osserva Cobretti –. Se c’era una cosa fuori posto nell’ultimo capitolo era proprio il look classico, capello lungo e bandana rossa. Che abbandoni l’iconografia classica, quindi è un elemento che intriga». Qui l’ufficialità non c’è ancora, ma è probabile che la serie (esclusi eventuali reboot con altri attori, di cui si era pure parlato) si fermi a questo quinto film. 

NEL FUTURO: UN FILM DI SUPEREROI

Stallone, infatti, ha altri progetti per la testa: con la sua nuova casa di produzione – chiamata Balboa Production, non a caso – ha annunciato che vuole realizzare il primo film di supereroi (se non si considera 'Dredd', del 1995, ispirato al distopico fumetto inglese Judge Dredd) e dedicarsi a progetti propri. Già, perché non c'è nulla di più sbagliato che ridurre Sly a una maschera di prodotti action.

STALLONE, UN AUTORE COMPLETO

“Charlie Chaplin, Orson Wells, Sylvester Stallone. In ordine cronologico, sono i primi tre artisti ad ottenere una nomination agli Oscar come miglior attore e miglior sceneggiatore nello stesso anno per lo stesso film – insiste Cobretti -. La sceneggiatura di Rocky, infatti, viene insegnata nelle scuole di cinema americano, è quella che rappresenta al meglio il topos dell'eroe perdente che si riscatta. Inoltre, come regista, Stallone ha avuto un'influenza notevole tra anni '80 e '90, cogliendo, ad esempio, il linguaggio dei nuovi video musicali, facendo sentire una canzone intera con il montaggio delle immagini che scorre sotto. L'hanno introdotto lui e la serie tv Miami Vice, è una modalità che si è vista almeno fino a Baywatch. Da autore completo ha fatto cose notevoli, è un peccato che la gente lo riconosca solo come attore”. Nel libro de 'I 400 calci', infatti, vengono analizzati uno per uno tutti gli aspetti di Stallone, e ovviamente tutti i suoi film, con recensioni/riflessioni divertite ma anche molto argomentate. "Se dovessi sceglierne uno ingiustamente dimenticato, direi Demolition Man - chiude Cobretti -. E' un film particolarissimo, ambientato in un futuro distopico dove governa un perbenismo esasperato. Quando un criminale (Wesley Snipes, ndr) viene liberato, serve qualcuno che lo sappia gestire alla vecchia maniera, ed entra in scena Stallone. E' uno delle poche pellicole che riesce a mescolare action e commedia (con cui l'attore ha avuto sempre risultati molto deludenti) in maniera convincente".

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