L'ultimo viaggio di Napoleone

Il nuovo romanzo di Roberto Pazzi

VERSO-SANTELENA1_WEB

VERSO-SANTELENA1_WEB

Roma, 22 febbraio 2019 - Arriva in libreria il nuovo romanzo di Roberto Pazzi Verso Sant’Elena” (Bompiani), protagonista Napoleone Bonaparte, imperatore decaduto in viaggio verso l’isola dell’Atlantico. Roberto Barbolini, nel segnalare il libro al comitato direttivo del Premio Strega, scrive che Pazzi mescola "romanzo storico e diario intimo (...) con grande lucidità intellettuale e visionaria capacità di rivisitare momenti e figure della Storia". Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo un estratto dal capitolo 23, “Napoleone rimprovera Paolina”.

"Mio marito è fatto così, Napoleone. Quando mostra la moglie ai suoi amici di bagordi e stravizi, vorrà prendersi un’oltraggiosa rivincita, magari dopo che abbiamo litigato, il che succede ogni volta che ci vediamo…". "Lo farò richiamare, mi dovrà rendere conto di un simile oltraggio". "Lascia stare, non perderti in una piccineria così meschina. Camillo da tanto tempo ama un’altra. Del resto, caro Napoleone, anche io mi sono invaghita di altri. E varie volte. Ha pazientato anche troppo". "La colpa però è stata tua. Sei la sorella dell’imperatore di Francia! Non dovevi arrivare all’impudenza di farti ritrarre nuda da Canova!". "Ma, chéri, il suo studio era così ben riscaldato…". "Che cervellino hai, Paolina? Ma ti pare la risposta da darmi?". "Ah, ah!". "Perché ridi? Non c’è niente da ridere". "Rido perché non l’ho mai vista quella statua, e ti agiti tanto". "Comunque dirò a tuo marito di chiuderla al più presto in una cassa". "Vuoi già darmi una tomba?". "Basta scherzi, questa tua leggerezza è insopportabile, deve finire". "Tu non capisci perché l’ho fatto, non era leggerezza la mia. In fondo è quasi tutta colpa tua. Sì perché ero gelosa di te". "Colpa mia? Che cosa intendi, sei pazza?". "Chi può aiutare una donna a non farsi dimenticare più di un artista? Tu resterai per le tue splendide vittorie, ma hai mai pensato quanto soffrano i tuoi fratelli e le tue sorelle?". "E di che cosa se vi ho riempito di onore e corone al punto da meritarmi l’accusa di nepotismo come nessun altro sovrano d’Europa?". "È proprio quello che ci umilia, sai, quel farci sentire delle nullità, che ti dobbiamo tutto". "Questa poi… dovrei anche essere rimproverato di avervi fatto del bene?". "Ti sei mai chiesto che cosa proviamo noi tuoi fratelli? Difficile essere la sorella di Napoleone. Un compito molto faticoso. Ma mi è sembrato che, grazie a Canova, potessi finalmente esserne all’altezza". "E in che modo?". "Hai sempre detto che sono quella che somiglia di più alla mamma, che era bellissima. E forse potresti compiacerti che, grazie a quella meravigliosa opera d’arte, la tua Paolina si sia meritata di entrare anche lei nella Storia". "Che cosa mi racconti, Paolina? Tu non hai una mente così… tortuosa". "Stavi per dire così sottile, vero? Già, certo. Per te una donna bella è solo un’oca più bella. In questo pregiudizio sei uguale a tutti gli uomini comuni, quelli che non vincono in battaglia i vecchi sovrani dell’Europa. Non puoi immaginare quale tormento provi una donna, quando comincia a vedere sfiorire la sua bellezza, magari osservando sbocciare quella di una cara nipotina". "Chi sarebbe questa cara nipote?". "La figlia di Carolina, ma che importa sapere chi sia? Tutte noi donne siamo considerate da voi uomini solo per quel dono della bellezza, che passa. Voi invecchiando non perdete niente, anzi, diventate spesso più affascinanti, più interessanti. Ma noi? Noi, no. Non ci guarda più nessuno. Diventiamo solo delle vecchie, nel tormento del confronto con quanto eravamo, leggendolo negli occhi di tanti coetanei che continuano impunemente a invecchiare".

di Roberto Pazzi

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro