Mercoledì 24 Aprile 2024

Le riprese 3D di una partita sportiva: pro e contro

Un sistema elaborato da Canon consente di guardare l'azione dall'interno: il primo esempio si è visto nella partita di rugby fra Nuova Zelanda e Sud Africa

Due giocatori degli All Blacks

Due giocatori degli All Blacks

In Giappone si sta svolgendo la Coppa del mondo di rugby e proprio in quest'occasione Canon sta sperimentando il cosiddetto Free Viewpoint Video, cioè un sistema di riprese in 3D che consente di guardare l'azione di un evento sportivo come se fossimo sul campo da gioco, in mezzo alle squadre che si stanno affrontando. Il primo video di questo tipo è stato realizzato durante la partita fra le nazionali della Nuova Zelanda e del Sudafrica, che si è conclusa 23-13 per gli All Blacks: si tratta della prima meta, realizzata dal neozelandese George Bridge.

Le riprese 3D di una meta di rugby

Senza entrare nei dettagli tecnici, il sistema di Canon prevede di piazzare una ventina di telecamere ad alta risoluzione intorno al campo di gioco e di avviare riprese simultanee di quanto sta accadendo. In un secondo momento tutte queste immagini vengono elaborate in modo da comporre un unico filmato tridimensionale. Qui di seguito puoi ammirare il risultato finale e, più sotto, il video tradizionale.  

 

 

Pro e contro del sistema di Canon

È evidente che la rielaborazione in 3D regala agli spettatori un punto di vista assolutamente originale e caratterizzato da grande dinamicità e spettacolarità. Per certi versi è un'evoluzione di una tendenza già in atto da tempo, cioè quella di inquadrare i giocatori più da vicino possibile, in modo da esaltarne le prestazioni individuali, i cosiddetti "numeri" che distinguono i campioni da tutti gli altri. Accanto a questo lato positivo ne abbiamo però anche uno negativo: la tendenza ad avvicinare lo sguardo porta con sé una certa incomprensione di come si muove una squadra nel suo complesso, come si creano gli spazi d'azione e in quale modo la strategia elaborata prima di entrare in campo si adatta tatticamente alla partita vera e propria. Da questo punto di vista la classica inquadratura ampia, da bordo campo, è insuperabile. Coloro che seguono il calcio da anni sanno che spesso quest'ultimo aspetto è sacrificato, nel corso di una telecronaca. Lo stesso rischio viene ora corso dal rugby. Come spesso accade, la cosa migliore è insomma non privilegiare un unico punto di vista.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro