Mercoledì 24 Aprile 2024

"Ridere sempre. Per il pubblico e per Anna"

Solenghi & Lopez di nuovo in scena insieme, più scatenati che mai: "La Marchesini è con noi, siamo fedeli al marchio della comicità"

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di Claudio Cumani

Ci sono i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, arrivano un Amleto multietnico e uno strambo Rossini, si assiste alla sfida canora fra Dean Martin e Frank Sinatra ma soprattutto si ride a crepapelle quando compaiono papa Bergoglio (Massimo Lopez) e papa Ratzinger (Tullio Solenghi) in un esilarante siparietto di vita domestica. Bentornata comicità, bentornati storici paladini della risata. I due attori hanno ripreso la via del teatro dopo lo stop imposto dalla pandemia con un cavallo di battaglia che ha già all’attivo 250 repliche e che non mostra alcun cenno di cedimento. Si intitola ovviamente Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show e inanella imitazioni, sketch, improvvisazioni, complicità con il pubblico in due ore di spettacolo punteggiate dalla musica dal vivo della Jazz Company di Gabiele Comeglio. Lo spettacolo stasera e domani è al Duse di Bologna dove a fine anni ’80 la corazzata Lopez-Solenghi-Marchesini portò memorabili macchine del divertimento come Allacciate le cinture di sicurezza e In principio fu il Trio.

"Tornare in certi teatri è come tornare a casa – dice Solenghi – I camerini, le locandine dei vecchi spettacoli appesi alle pareti, quell’aria di famiglia...". Da cinque anni Anna non c’è più ma ogni sera i sue due vecchi amici, verso la fine dello spettacolo, la ricordano con un omaggio che riempie la platea di commozione. "Come non potremmo farlo? – spiega Solenghi –. Ci è venuto spontaneo: Anna è un pezzo della nostra vita e non possiamo non fare riferimento a lei. Tutto lo show è nello stile del Trio, di cui Anna appunto era parte fondamentale. In teatro si crea un momento profondo e emozionante".

Ma qual era il segreto di quel sodalizio?

"Era una strana alchimia fra tre intelligenze affini e diverse – dice Massimo Lopez –. Tutto quello che abbiamo creato lo abbiamo creato insieme senza alcuna prevaricazione o gelosia. In realtà, non ci siamo mai separati. Quando avevamo deciso di sciogliere il sodalizio che ci vedeva insieme 365 giorni all’anno lo avevamo fatto per ricaricarci e trovare idee fresche".

Solenghi, lo show suo e di Massimo è rimasto dopo tutte queste repliche sempre restato lo stesso?

"L’impalcatura non è cambiata ma via via abbiamo aggiornato alcuni sketch. Del resto, squadra vincente.... Ad esempio, io faccio adesso un Mughini veramente spassoso che dialoga con Costanzo. Alcuni pezzi come l’incontro fra i due papi continuano a scatenare ovazioni nel pubblico. È un brano che porteremo anche questa domenica in tv a Che tempo che fa". Come sta andando la partecipazione al programma di Fazio su Raitre?

"Molto bene, credo che la nostra presenza proseguirà fino a Natale. C’è un bel clima amichevole e affettuoso dietro le quinte e questo è un’ottima base di partenza per due attori in età pensionabile ma sempre sulla breccia come noi".

È stato uno dei protagonisti di Ballando con le stelle. Segue l’edizione di quest’anno? "Ogni tanto riesco a vedere qualche spezzone. Sono incuriosito da come Maria Ermachkova, la mia maestra, se la cava con Memo Remigi. Auguro loro di arrivare in fondo come è capitato a me. Devo dire che, al tempo della mia partecipazione, sono stati utilissimi i consigli di Massimo".

Crede che un successo televisivo come quella parodia dei Promessi Sposi, che nel 1990 raccolse 14 milioni di spettatori, sarebbe replicabile oggi al tempo della stand up?

"Devo dire che il marchio del Trio in rete resiste e sono tanti i ragazzi che ci scoprono nei filmati d’epoca. Noi facevamo una comicità di situazione e avevamo voglia di raccontare, ora è tutto adrenalinico e nel segno del mordi e fuggi. Insomma, la nostra era una tv più pacata. Detto questo, il vero talento emerge in ogni epoca".

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