"Essere curiosi è forse l’unico modo per vivere felici". Parola di Fabrizio Biggio (48 anni), attore, conduttore e scrittore originario di Firenze che ha "perso il dialetto perché non volevo fare il classico toscanaccio". Lanciato nel 2009 dall’umorismo grottesco e tagliente dei Soliti idioti in coppia con Francesco Mandelli e ora spalla di Fiorello tutte le mattine a Viva Rai2!, il programma diventato già un cult, Biggio fa il suo esordio nell’editoria infantile con L’incredibile storia della bambina nata come un fiore (Giunti editore), una fiaba moderna, coraggiosa e delicata, presentata ieri alla “Fiera del libro per ragazzi“ di Bologna.
Biggio, come nasce questo libro?
"Ho due figli, Bianca e Alo, 14 e 13 anni (avuti insieme alla moglie Valentina De Ceglie, ndr) e ogni sera, soprattutto quando erano più piccoli, mi chiedevano una storia. Ma non di leggerne una, volevano qualcosa di originale. Così ogni volta ne inventavo una. E la storiella della bambina nata come un fiore li appassionava in modo particolare. Mi chiedevano in continuazione: “Ma come continua?“, “E poi che succede?“. Così durante il lockdown ho iniziato a scriverla seriamente accompagnandola con delle illustrazioni. E ogni capitolo che facevo lo rileggevo ai figli che mi hanno spronato a continuare".
Quale è la trama?
"È la storia di una bambina dai capelli molto lunghi e speciali. E attraverso le vicende della protagonista, la fiaba insegna che quello che nella vita può sembrare un ostacolo, in realtà è ciò che fa crescere e realizzare i sogni. È una fiaba che racchiude temi a me cari come i viaggi, la curiosità, la voglia di scoprire sempre cose nuove. E l’importanza degli affetti: sono il senso della vita".
Il viaggio dei suoi sogni?
"Il mitico tour coast to coast americano di un mese ma non in camper, preferisco i motel. Ho scoperto i viaggio da adulto e ora non ne posso più fare a meno. Da bambino gli unici spostamenti erano per andare a trovare i nonni d’estate: in Puglia quelli paterni, in Corsica i materni. Un giorno mia moglie mi ha detto: “Vado in Messico, vieni?“. Un trauma e un’esperienza bellissima che mi ha aperto la mente".
Come si spiega il successo travolgente di Viva Rai2! con Fiorello?
"Siamo belli! (ride, ndr). Ci piace “fare gli scemi“, ci divertiamo tanto nonostante la sveglia all’alba. E la cosa meravigliosa è che ogni mattina ci vengono a trovare e ci scrivono tante persone di tutte le età. Una bimba ci ha mandato una letterina raccontandoci che fa sempre tardi a scuola per guardare lo show e ci ha chiesto di scriverle la giustificazione per la maestra. Queste sono soddisfazioni! Perché quando hai un pubblico di bambini vuol dire che stai andando nella direzione giusta. Adoro i bambini e il mio primissimo lavoro, pagato in lire, è stato l’animatore per feste da bambini".
Il 2023 è il suo anno: il libro, il successo con Fiorello e il grande ritorno con Francesco Mandelli…
"Sì, ad aprile inizia il tour teatrale I soliti idioti - Il ritorno: con Francesco ci siamo ritrovati e abbiamo rimesso in piedi la situazione. A teatro racconteremo come sono cambiati e cosa è successo in questi dieci anni ai nostri personaggi storici: Father & Son, I tifosi, L’amante del primario, Gisella e Sebastiano e Mamma esco. Si parte il 7 aprile da Torino, il 12 saremo a Firenze, il 14 a Padova, il 15 a Roma, il 21 a Milano e il 22 a Bologna (queste ultime tre date già sold out, ndr). Ma l’idea è continuare: dopo I soliti idioti - Il film del 2011 e I 2 soliti idioti del 2012, entrambi diretti da Enrico Lando, e dopo La solita commedia - Inferno, diretto nel 2015 da me con Mandelli e Martino Ferro, vogliamo fare anche un nuovo film".
E poi?
"E poi una serie tv, visto che abbiamo tanti nuovi personaggi da raccontare per combattere l’ipocrisia del politicamente corretto".
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