Ricordarsi la mascherina E dimenticare le chiavi di casa

Giovanni

Morandi

Uscire di casa è una delle operazioni più ansiogene che ci riservi il Covid. Occorre concentrazione, capacità di non distrarsi e valutazione analitica per non dimenticare qualcosa che possa pregiudicare la nostra tranquillità. Come la mascherina, che è facile scordare perché dopo mesi non ci siamo ancora abituati. E regolarmente la si ricorda dopo essere usciti e aver fatto già tre rampe di scale a piedi, che fa tanto bene al cuore ma se devi tornare su, col cavolo che non prendi l’ascensore. Oppure ti accorgi di averla dimenticata quando sei tranquillo, seduto sulla tua auto, già partito e passi davanti alla Locanda del Tinti, dopo la quale c’è il Nulla perché si può tornare indietro solo dopo essere arrivati alla prossima rotonda che è alle isole Mauritius. Quindi altri chilometri, poi tornare indietro, poi parcheggiare, risalire a casa, aprire, richiudere e quelle cose lì.

Perciò prima di uscire e di varcare la soglia del destino che divide casa tua dal mondo impari a fare l’appello dei presenti; fazzolettini, detergente, carte di credito, soprattutto di debito, carte del supermercato, codice fiscale, chiavi dell’auto, tracolla porta documenti, e chiavi della casa che gli zelanti come chi scrive tengono appese a un chiodino accanto alla porta per non dimenticarle. E soprattutto la mascherina, che pende mestamente alla maniglia insieme a altre dodici vetuste consorelle ridotte in condizioni di usura terribili. Così quando uno si sente sicuro, può uscire con calma e accosta la porta. E solo allora, quando sentirà il fatidico clic della serratura che scatta, si renderà conto di aver dimenticato le chiavi di casa appese al chiodino e di non aver più alcuna possibilità di rientrare perché la porta è ormai chiusa.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro