RengaNek dall’Arena all’album "Basta ego, siamo una cosa sola"

Francesco Renga e Filippo Neviani si uniscono per un tour e un disco di inediti, "RengaNek", in uscita venerdì. Un progetto nato dall'amicizia e dall'entusiasmo che li ha portati a mettere l'ego a servizio dell'altro, per creare qualcosa di nuovo e leggero.

RengaNek dall’Arena all’album  "Basta ego, siamo una cosa sola"
RengaNek dall’Arena all’album "Basta ego, siamo una cosa sola"

E pensare che doveva essere solo una serata, quella di oggi all’Arena di Verona, per festeggiare insieme i rispettivi 40 e 30 anni di carriera. Ma Francesco Renga e Filippo Neviani, colleghi e amici, si sono divertiti così tanto a interpretare uno il repertorio dell’altro che il live si è moltiplicato fino a diventare un tour, che ha a sua volta dato vita a un disco di inediti, RengaNek, in uscita venerdì. Entrambi vestiti di nero, Renga e Neviani spiegano che per loro "è arrivato il momento di divertirsi con ciò che si ama fare".

"È tutto frutto del nostro entusiasmo e dell’amicizia che ci lega – racconta Nek – Non rientra in una strategia, ci siamo solo preoccupati di essere noi stessi e questo ci ha permesso di arrivare a un disco di inediti, rispettando l’un l’altro e pensandoci come uno solo. Vogliamo pensare che non siamo più Renga e Nek, ma una cosa sola. Quando canto Vivendo adesso è come se cantassi un mio brano, perché amo le sue canzoni come se fossero le mie".

Per Francesco Renga, invece, "tutto parte dalla consapevolezza di essere in un punto del percorso dove molto è stato fatto, dalla voglia di rimettersi in gioco con un amico che è un grande artista". Da buoni amici, per far funzionare il progetto, entrambi hanno fatto un passo indietro, affidandosi a terzi per la composizione e intervenendo poi Renga sui testi e Nek sugli arrangiamenti, ma "senza aver riguardo solo per se stessi ma preoccupandosi – spiega Neviani – che l’entità RengaNek si muovesse nel modo migliore".

"Questo è un disco cantato e da cantare – aggiunge il cantautore bresciano – scrivere per sé in questo caso era sbagliato, meglio approcciarsi a cose neutre per dare spazio a due vocalità diverse con una libertà nuova. Non è Renga non è Nek ma una cosa terza in cui mettiamo il nostro ego a servizio uno dell’altro, per fare cose difficilissime con leggerezza tutta nuova".