Red Canzian: io, i Pooh e l’ultimo regalo di Stefano D’Orazio. Cosa si prepara per il 25

Lo storico bassista della band parteciperà alla serata in ricordo dell’amico e collega. Le emozioni per il pubblico e gli impegni artistici dopo aver rischiato la vita

Roma, 10 settembre 2022 - Red Canzian e Stefano D’Orazio. La storia dei Pooh e un duetto da brividi. Emozione pura che andrà in scena il 25 settembre, all’Auditorium parco della musica di Roma, durante la serata per ricordare lo storico batterista della band, scomparso due anni fa per le complicanze del Covid.

Leggi anche: Red Canzian: "I Pooh e Valerio Negrini. Noi amici per sempre da quel giorno del 73"

Stefano D'Orazio, i Pooh riuniti per ricordarlo. La moglie: così porto avanti i suoi sogni

"Sono un Highlander"

Red Canzian, a 71 anni (a novembre) ha sempre l’aria di chi continua a divertirsi, in scena. E se si arrabbia è per Scherzi (a parte). Due mesi di ospedale, da febbraio a marzo. Ha rischiato di morire. Per i medici, confidò a Qn, sono un Highlander. Red, cosa canterà per ‘Stefano!’, com’è stata intitolata la serata dedicata a D’Orazio? “Intanto brani come Io ti aspetterò, Stare senza di te, Cercando di te, tutte canzoni che ha scritto per me e per la mia storia d’amore con Bea, mia moglie. Lui è stato il primo a sapere. Poi ci sarà questo momento che ripeto ogni sera nei concerti, un duetto virtuale con Stefano”.  Emozione pura. “Abbiamo filmato lui che cantava con me e con un sistema di sincronizzazione digitale ogni sera appare sul palco in un video e canta. E duettiamo in questo brano, Se c’è un posto nel tuo cuore. Piangono tutti e tutti si alzano in piedi. Anch’io. Devo dire che dopo riprendere il concerto è un bel casino, un momento così ti lascia spiazzato”. L’ultimo ricordo? “Direi il regalo più bello che mi ha fatto prima di andarsene. Quella è stata l’ultima volta che ho visto Stefano cosi. Poi si è ammalato”. Voi, i Pooh. Avete smesso di suonare nel 2016 eppure siete più amati che mai. Perché? “Noi rappresentiamo un’Italia che negli anni è cresciuta, è diventata per tanti versi migliore e per altri peggiore. Comunque abbiamo accompagnato la vita di tante generazioni, almeno tre. E questo non si toglie. Noi siamo un po’ come l’Arma dei carabinieri. Anche loro ci sono e ci saranno sempre, una cosa bella e importante”. Non solo musica leggera. “Siamo parte della vita della gente. Non siamo l’artista che compare e scompare. La notte di Ferragosto hanno mandato in onda sulla Rai un Techeté tutto dedicato a noi. E ha fatto più ascolti di programmi che richiedono milioni di euro a puntata”. Qual è il segreto? “Le persone hanno voglia di ascoltare la positività del nostro messaggio. Anche quando abbiamo toccato argomenti difficili, la solitudine o la diversità, c’era comunque una speranza. Tutto può cambiare, possiamo capire anche dai nostri errori. Sempre una lettura propositiva della vita, mai negativa”. Mai un verso di rabbia. “La nostra è stata una vita a mettere, non a togliere. Quando ti proponi così nei confronti della vita, scattano meccanismi molto belli”. Avete avuto due anni molto dolorosi. Oltre alla sua malattia, la morte di Stefano D’Orazio e di Paola Toeschi, la moglie di Dodi Battaglia. Che poi ha avuto una disavventura sanitaria per intossicazione alimentare. Avete mai pensato a un film? “Stanno lavorando a un docu-film. Potrebbe essere pronto a ottobre. Abbiamo digitalizzato tutto, a Milano abbiamo un nostro archivio. Audio, video e foto. Stefano in particolare era il nostro video-maker. Girava ancora negli anni Settanta con una cinepresa, faceva questi filmini. Abbiamo materiale buffissimo, quasi non ci si riconosce”. Pochi mesi fa lei ha rischiato di morire. Ha raccontato a Qn: per i medici sono un highlander.  È tornato più forte di prima. “Sono ancora in tournée, abbiamo fatto 25 concerti, gran pienone sempre. Poi stiano già lavorando per la ripartenza di Casanova”. Il suo musical. “Ripartiamo il 30 novembre, giorno del mio 71esimo compleanno, da Bolzano, città di mia moglie ma anche città dove la contessa della storia va a rifugiarsi convinta di aver tramato a sufficienza alle spalle di Venezia. Invece viene raggiunta dal buon Casanova. Dal 3 dicembre si torna a Venezia. Dal 13 siamo a Milano, al teatro lirico. Poi arriviamo a Roma, al Brancaccio”. Lavora con tutta la famiglia. Un traguardo?

“Sono così felice di questo. Mia moglie in regia a mandare i video; mia figlia Chiara sul palco con me a cantare; mio figlio Phil suona la batteria. Poi abbiamo due figli adottivi, il chitarrista e il tastierista, ormai sono parte della famiglia. Ed è bellissimo quando andiamo in giro. C’è uno spirito di grande compattezza. Chiara canta come un angelo, io faccio quel che posso”. Ride. 

Red Canzian e Stefano D'Orazio in un duetto da brividi
Red Canzian e Stefano D'Orazio in un duetto da brividi