Una realtà virtuale per mucche

In una fattoria fuori Mosca si aggirano delle mucche con un visore per la realtà aumentata sul muso, pensato per aumentare la felicità dei bovini

(Foto: Ministry of Agriculture of the Russian Federation)

(Foto: Ministry of Agriculture of the Russian Federation)

No, non è uno scherzo. Quello che vedete nella foto è davvero un bovino con un visore per la realtà virtuale applicato sul muso. Lo strambo esperimento sta andando in scena in una fattoria a Nord Ovest di Mosca, dove gli scienziati stanno testando l'uso della tecnologia per "migliorare le condizioni delle mucche". L'idea si basa sull'evidenza che negli allevamenti in cui le mucche conducono una vita felice il latte prodotto risulta più nutriente e di qualità superiore. Per questa ragione il team composto, tra gli altri, da veterinari ed esperti informatici ha messo a punto un dispositivo che immerge l'animale in una realtà simulata, fatta di pascoli verdi e soleggiati. Per passare dalla teoria alla pratica, si sono resi necessari degli appositi aggiustamenti, che consentissero al visore VR di adattarsi alla fisiologia della mucca. Tra i vari aspetti da tenere in considerazione, c'è ad esempio il fatto che la visione binoculare del bovino va dai 25 a i 50°, ed è quindi inferiore rispetto agli esseri umani. Inoltre, anche la percezione dei colori è alterata (il rosso non viene ad esempio riconosciuto), motivo per cui gli sviluppatori hanno dovuto progettare un ambiente virtuale che venisse incontro a tali parametri. Dal Ministero dell'agricoltura russo hanno fatto sapere che i risultati dei primi test sono stati incoraggianti, evidenziando una "diminuzione dell'ansia e un miglioramento generale dell'umore della mandria". La sperimentazione è attualmente ancora in corso: l'obiettivo è di monitorare la situazione sul lungo termine, in modo da chiarire quali siano effetti della realtà virtuale sulla produzione di latte, sia in termini di quantità che di qualità. Al netto di quello che saranno le conclusioni dello studio, è facile immaginare che la vicenda sia comunque destina a sollevare discussioni, relative ai risvolti etici di questo tipo di pratica.
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