di Andrea Spinelli Eurovision Song Contest, ultimo atto. La 66ª edizione del kolossal pop televisivo europeo trova stasera la sua nuova canzone regina, augurandole il successo incontrato dai Maneskin, divenuti nell’arco di un anno la più importante realtà giovanile su entrambe le coste dell’Atlantico. Ed è proprio il quartetto di Zitti e buoni a calare stasera sul palco del PalaOlimpico di Torino per un ideale passaggio di consegne con il vincitore di questa edizione 2022 chiudendo il cerchio di un’avventura incredibile, iniziata a Sanremo 2021, ma poi deflagrata grazie proprio al trionfo davanti alle telecamere dell’Eurovisione. Damiano & Co. presenteranno il nuovo singolo Supermodel, a cui sono bastate ventiquattro ore per spaccare la base dei fan, per niente entusiasti della svolta rock-pop impressa alla band romana dal produttore svedese Max Martin (Britney Spears, Backstreet Boys, Bon Jovi, Katy Perry, Tailor Swift, Ariana Grande e cento altri ancora), anche se la notizia è la presenza dei quattro nella colonna sonora dell’attesissimo film su Elvis di Baz Luhrmann, in anteprima tra qualche giorno al festival di Cannes. "Too pop-ish" (troppo pseudo pop) si lamenta Facebook, esortandoli a tornare "allo stile fichissimo di Teatro d’Ira". L’accusa di aver venduto l’anima al mercato americano sembra essere la crepa sul monolite innalzato dai Maneskin giusto un anno fa sul palco dell’Ahoy di Rotterdam. "Non permettiamo a nessuno di mettere bocca in quel che facciamo; in studio ci siamo solo noi" avevano giurato lo scorso ottobre in conferenza stampa da Berlino. Oggi il proposito è un po’ meno fermo, se è vero che in Supermodel, oltre a strizzare l’occhio più o meno apertamente a Red Hot Chili Peppers e Nirvana di Smells like teen spirit, ricorrono alle munifiche arti di volponi dello star system californiano come Justin Tranter, Max Martin, Rami Yacoub e Sylvester Willy Silversteen oltre che ...
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